In nome del popolo che non amo
Imputato si alzi.
Lei e' condannato
ai lavori forzati.
Per aver mercificato la sua fiducia.
Per averla resa accessibile
a chiunque
in nome della paura della solitudine.
Per paura dell'esilio.
Per eccesso di riscatto.
Per questo ed altro
la dichiaro
colpevole.(*)
Imputato si alzi.
Lei e' condannato
ai lavori forzati.
Per aver mercificato la sua fiducia.
Per averla resa accessibile
a chiunque
in nome della paura della solitudine.
Per paura dell'esilio.
Per eccesso di riscatto.
Per questo ed altro
la dichiaro
colpevole.(*)
E' necessario che questa Corte si pronunci in assoluzione o condanna, Vostro Onore?
Non può, almeno per questa volta, evitare di essere così settario e lasciare il giudizio sospeso?
Non può solo guardare con ammonizione o consenso e non giudicare?
Io esigo, Vostro Onore, d'essere lasciata libera di sbagliare.
Di continuare ad avere fiducia nonostante i calci in faccia che il volgo di tanto in tanto mi impartisce.
Esigo di non smettere d'essere me stessa nonostante tutto.
Esigo altresì di continuare a lasciarmi ferire perché se sanguino so di essere viva e vitale, e non un sacco di carne e fluidi che si trascina per le vie.
Io voglio continuare a donare pezzi di me a prescindere dal merito.
Pretendo di disporre di tutti i miei sentimenti e delle emozioni a mio piacimento, a prescindere dal fatto che tutto ciò sia ricambiato.
E' per questo, Vostro Onore, che Vi chiedo:
- di ritrovare in Voi quel che di mortale ancora da qualche parte esiste.
- di mettere di fronte ai Vostri occhi innanzi tutto il respiro, di sentire il battito e di lasciarmi libera di sbagliare, se di errore si vuol parlare.
In alternativa, o Giudice, condannatemi alla pena capitale.
Perché io, sia chiaro, di questo mio essere non mi pentirò mai.(**)
* per gentile concessione di iltitto.splinder.com
**light, me stessa, me myself and I, io. Condannata, forse, ma mai pentita. Mai signore, mai.
...così è deciso
RispondiEliminaai posteri l'ardue sentenza
tanto prima o poi arriva l'indulto...e se non fosse ti prendo io in affidamento...
RispondiEliminacome terminavo nel post:io sono fatto cosi'.grazie x la citazione troppo buona.e gran sviluppo.era un torpiloqui che riguardavo l'eccesso di fiducia nel prossimo.ma non riesco a cambiare.termino e laffacio breve.grazie ancora
RispondiEliminaQuindi considerami affidata, B*.
RispondiEliminaChe dell'indulto mica mi fido!
Un bacio, a presto.
IlTitto. Citazione doverosa.
E cavolo, B* è arrivata prima di me!! Non è mica giusto
RispondiEliminaSte72
"Vostro Onore, sei un figlio di troia,
RispondiEliminami sveglio ancora e mi sveglio sudato,
ora aspettami fuori dal sogno
ci vedremo davvero,
io ricomincio da capo."
(De Andrè)
Ottima citazione, arc.
RispondiEliminaPerchè ci ho anche provato, eh, ad essere un po' cinica e disinteressata ma niente da fare: mi tocca tutto, tutto mi sfiora, mi segna e a volte mi ferisce.
E continuo però ad avere fiducia, seppure dall'alto di un'apparenza distaccata.
Ma sia chiaro: io non sono per tutti.
E se è vero che offro naturalmente fiducia è anche vero che quando viene calpestata è finita.
[sangue arc, sangue!]
Eh eh eh
RispondiEliminaCondivido tutto, io ho avuto la condanna ma con l'indulto sono fuori ed ora bè, la libertà si apprezza ancora di più..
abbraccio
disnteresse e cinismo.non servono light.perche' mascherarmi.tocca agli altri capire chi e come sono.se calpestano la fiducia e' come se calpestassero m....e non c e' insilto peggiore a mio modo di vedere
RispondiEliminaE brava, non pentirti mai di essere te stessa... anche io imparerò... non so quando, ma lo farò... senz'altro...
RispondiEliminaPs. Non è che proprio io sia pentita, ma dispiaciuta sì... che questo essere così tanto me stessa a volte ferisca gli altri...