giovedì 4 ottobre 2007

Senza titolo 90




Dubliners



Nelle brevi giornate invernali veniva buio prima che avessimo terminato di cenare e, quando ci ritrovavamo nella strada, le case erano già in ombra.

Lo squarcio di cielo sopra di noi era di un colore violetto cangiante, e verso di esso i lampioni alzavano le loro deboli lanterne.

L'aria fredda ci pungeva, pure  continuavamo a giocare finchè ci sentivamo tutto il corpo in fiamme.


Così James Joyce nei primi anni del secolo scorso.




Così Dublino oggi.

Di un cielo sempre schermato dal grigio delle nuvole, che squarciano il cuore quando esplodono stracciandosi in un azzurro strisciato di bianco.

Di pioggia sempre pronta a venir giù in gocce piene, cariche e furenti, di quelle che fanno pensare alla fine di tutto, alla fine del giorno, alla fine della fine quando all'improvviso smettono di esserci.

Di un sole che all'improvviso si permette di asciugare le strade, di spogliare la gente mentre ancora a bocca aperta dallo stupore si domanda dove sia finito tutto quel che c'era un attimo prima.

Di donne dai capelli rossi, di uomini dai capelli biondi, di uomini che sanno di uomini e uomini che sanno di maschi.

Di un accento rauco e una parlata veloce, di una danza tradizionale e di un ballo fatto a piedi nudi, a scansare i cocci per strada.

Di pub pieni di varia umanità, di case abbandonate e fabbriche di birra, di strade immense e mercati del pesce, di persone pronte al sorriso e a scrivere su un pezzo di carta quel che non riescono a spiegare a parole.

Di Liffey che si perde verso il mare portando anche gli sguardi e le parole, di acqua cupa e mai quieta, piena di rabbia e nervosa quasi avesse sdegno a mischiare il dolce con il salato.

Di chiacchiere perse seduti sulla sponda del fiume, di luci che si confondono e di tatm in grà leàt.



Di una dimensione che voglio sia la mia, e la tua quando vuoi. Se vuoi.



16 commenti:

  1. "di acqua cupa e mai quieta,piena di rabbia e nervosa quasi avesse sdegno a mischiare il dolce con il salato"


    "di acqua spaventata e fragile davanti a possibili argini, perdite, allagamenti"


    Lasciala scorrere

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  2. E spesso l'esondazione altro non è che l'eco di una inondazione..dentro..di proporzioni smisurate



    baci*

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  3. Baganti, intrisi dai pensieri che il vento portta seco, dal calore che il tempo ci regala, lasciandoci spettatori-attori, rendendoci protagonisti.

    Io, sempre Silenzio.

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  4. Io *a volte* Silenzio, ma solo se del caso.


    Sempre è altro. Sempre.


    Rouge, la città è allagata e va bene così.


    IlTitto, ogni tanto essere un pochino più che neutri non può che far bene. E tu lo sai.

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  5. Dublino...mai stato in Irlanda ma credo sarebbe una bella vacanza da fare in bicicletta...magari anche con una canna da pesca a prender salmoni...non dimenticando la macchina fotografica...la videocamera...e...bè non posso mica portare tutto io ;) kiss from Bangkok

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  6. Switchoff, escludendo la bicicletta io andrei a piedi. In macchina, e a piedi.

    La canna da pesca è esclusa: non riuscirei mai a pescare così come non andrei mai a caccia.


    L'Irlanda è splendida, scintillante, cupa e gaia. Meraviglia.


    Tutto il resto è ovvio.



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  7. non la conosco,aime'.ma l'impressione e' che sia una terra ed un popolo fiero.ma e' solo una sensazione la mia.

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  8. Certo che mi viene il brivido solo a vedere ste foto... lì le temperature non scherzano, eh?!

    Ciao

    :-))))

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  9. IlTitto è imperdibile e impagabile, davvero.


    ThePunisher, a me piace il freddo e il clima è continentale, praticamente quello che c'è (ci dovrebbe essere) qui da me.


    Bello il freddo!

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  10. non ho mai visto Dublino....ma ne dai un'immagine invitante.

    :)

    Barbara

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  11. e Joyce cosa farebbe oggi? Scriverebbe,io no.....

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  12. crei nella mente di coloro che non conoscono la città, una veritiera immagine di Dublino. In poche frasi dipingi molto realisticamente l'atmosfera fatalista eppur fortemente ribelle che si respira in tutta l'Irlanda.


    Sono stato a Dublino recentemente, in occasione del quarto simposio sull'Utoastica, e per merito della tua prosa si rinnovano nel mio animo sensazioni ed emozioni già vissute.


    Molto bella e vera la descrizione del cielo sempre colorato di grigio e gli improvvisi squarci che, lasciando intravedere il cielo, allagano di gratitudine il cuore. Così come è vero l'improvviso alternarsi nel nostro animo, in simbiosi con gli eventi atmosferici, del sentimento di cupa rassegnazione in un eccesso di sguaiata, interiore, allegria.


    dr. Stadera nella Pesa, collaboratore del blog di Druga1940




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  13. Dr. Stadera nella Pesa, il suo nome è pleonastico ma immagino già lo sappia.


    Sarà che parlo di Dublino con gli occhi innamorati, sarà che spero mi accolga presto.


    Parlo così anche di Londra, sa, perché in fondo anche lì ho trovato la mia dimensione.


    Ma Dublino - e l'Irlanda tutta - rimane *diversa* nei miei pensieri.

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