martedì 9 ottobre 2007

Senza titolo 93










E voglio mani piene e mani calde.
          Le mie mani e le tue mani.
                Voglio mani che sappiano parlare.
                      Che sappiano farmi sospirare.

E voglio mani che sappiano farmi tacere.
          Placare. Rilassare. Esaltare. Giocare.
                Voglio mani a cui insegnare e mani dalle quali imparare.
                      Le voglio così. Le voglio per me.





                     

20 commenti:

  1. quest'ultimo post te lo commento in privato....

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  2. io volevo mani grandi, amo le mani grandi, quelle che ti avvolgono il viso, tutto senza fatica.


    Mani da baciare

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  3. Tutto B*, tutto.



    Bibi concordo. Non sono sicura che sia *giusto* essere così.


    Ma tant'è.


    Noi siamo fatte così, vero?



    IlTitto, merci bien.

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  4. con le mani sbucci... le cipolle


    (zucchero, ma solo per te...)

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  5. Le mani sono importanti nell'amore,il loro gioco ne è un degno e non secondario corollario. Il tutto si compone di mille preziosi dettagli e non c'è niente che non sia "giusto" ,secondo me, in questo tutto.

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  6. mani

    che raccolgono

    che tengono

    che afferrano

    e che poi

    poi

    poi disperdono

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  7. un corpo che sappia danzare di piacere

    un corpo che gioisce di passione

    un corpo in grado di ascoltare

    se tremante aspetta il saggio


    E' il corpo sfinito dal mio calore

    giocato a riempire il vuoto della "vita",

    così potrei se fossi uno specchio

    nascosto nel suo mistero avvolto

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  8. adoro le mani...e le tue, non so perchè mi ricordano bei momenti...grazie...Marco

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  9. Seduto su una vecchia panchina

    Rossa di ruggine, di foglie passate

    Ho giocato e puntato

    metà della vita

    Contro il destino.


    Ho sempre attaccato con foga

    Ho perso cavalli ed alfieri

    Le torri hanno atteso la fine.


    A mezza partita

    Ho perso il piacere

    Di muovere in gioco la dama regina

    Che mi ha abbandonato

    Illudendomi il cuore.


    Poi...


    La partita è finita

    davanti a un balcone

    Guardando il futuro

    Cadere in giardino.


    Adesso ricerco

    un altro scacchiere

    Dove puntare al destino

    Sogni e paure.






    Mario Robusti

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  10. "...tornai dalle parti del suo viso, volevo bere di nuovo dalla sua bocca. Ma non abbandonai il campo, lasciai un paio di polpastrelli della mano destra a presidiare il territorio sottomesso. Lanciai intanto la mia mano sinistra sulla sua schiena cominciando a sfiorarla con le dita. Era un attacco senza esclusione di colpi. Avevo ormai conquistato quasi tutto le province del nord e devo dire che la resistenza si era rivelata poco combattiva e sembrava che le popolazioni locali gradissero quelle invasioni. Unii le mie mani dietro la sua schiena e con un solo colpo di fortuna, che poteva sembrare esperienza, le slacciai il reggiseno. C’era sempre più Francesca dentro le mie mani..."..


    "... poi Paolo iniziò ad accarezzarmi.

    Il viso, la schiena, il seno. Chiusi gli occhi e provai a godermi il momento.


    Io obbedii al suo ordine e mi concentrai sulla sua mano, sulle sue dita. Ne seguivo con la mente il percorso sul mio corpo, riuscivo ad orientarle, riuscivo a trasmetterle i miei desideri. Quelle dita non avrebbero desiderato altro che accarezzarmi, sentivo che se avessero potuto scegliere dove passare la loro vita avrebbero banchettato sulla mia schiena per sempre. Ora eravamo proprio in sintonia. Ci stavamo fondendo. Ora sentivo di desiderarlo dentro di me come non mi era mai capitato prima. Ogni vestito che cadeva era una scorciatoia verso la mia porta. Le sue mani continuavano ad incendiarmi, avevo difficoltà a stare ad occhi aperti perché, nonostante fosse molto fioca, la luce mi dava fastidio. Al tempo stesso gli occhi chiusi esageravano le mie sensazioni. Realizzai che finalmente stavo facendo l’amore. Ero con un uomo che non seguiva le regole del piacere ma seguiva il suo istinto. E riusciva a seguire il mio (...).

    Dopo restammo in piedi, abbracciati per un po’. Senza dire una parola, continuando, come una trottola che si sta fermando, a baciarci e toccarci. Sempre di meno, sempre più piano, sempre di meno, sempre più piano, sempre di meno, sempre più piano…!

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  11. ... vuoi mani che siano legate a un corpo e un cervello.. mani che siano estensione di ben altri pensieri e azioni.. vuoi il piacere...

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  12. Non voglio mani comuni.


    Io non sono per tutti.




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  13. le mani..mani che sanno plasmare le esistenze..queste sono le mani che vorrei..

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  14. belle tutte queste mani che si intrecciano... pelle parole... bella foto... bei commenti...


    tutto bello qui! si sta bene qui...

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  15. Arc quanti complimenti!


    Non ci sono abituata, ecco...:)


    Ti abbraccio, pseudo-amico d'infanzia.

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