E poi quell'attimo magico in cui comprendi che gli occhi non stanno dormendo.
Il corpo immobile, solo la mano che scorre sul materasso a cercare il telefono incastrato fra i cuscini.
Spazio, libero di te. Silenzio, carico di te. Respiri lenti di sonno perso, di ore andate, di sospiri trattenuti.
E' l'alba. Apro le finestre e il fiato gelido del mattino mi pervade, oltrepassando il calore conservato fra le piume. Mi sorprende un cielo strinato di piccole nuvole incapaci di piovere, messe lì solo a ricordare quel che han regalato nei giorni passati. Acqua. Tanta.
E.
Di fronte a me luci che nel giorno che nasce si disperdono. E.
La ciminiera che mi fa pensare al tuo stupore. E.
Il mio sguardo scorre alle montagne.
Le labbra si aprono in una vocale tonda, quasi muta.
Bianco. Bianco, capisci? Bianco, lo vedi? Lo senti?
Ho voglia di te.
c'è tanto desiderio nelle tue parole e non voglio averci visto per forza sensazioni che piegano l'anima.
RispondiEliminaun bacio
Bibi
Di fronte a me luci che nel giorno che nasce si disperdono... a volte penso che tutte quelle luci possiedono tutti i desideri delle persone che le accendono... e mi ritrovo a cercare con la mano il telefono incastrato sui cuscini.
RispondiEliminaBuona giornata
Il tuo BIANCO :) Eccoli, per te!!
RispondiEliminaporco cane piove pure qua e ho tanto nero dentro
RispondiEliminaCarmelitos.
RispondiEliminaLa pioggia pulisce tutto, e il nero diventa lucido.
E' bello.
bellissimo il pensiero, che gli occhi non stanno dormendo, e lo percepisci...
RispondiElimina.....ed il sabato sera,l' anima non poteva che tornare nera,sì, nera di sera. Ma prima del sonno volevo vedere se tu avessi per caso voluto vergare il nero del blog. L'anima per fortuna è ancor nero guerra, è un cozzo col bianco evocato da qui....che strana miscela di nitore, odore, calore,tutto in un solo colore.
RispondiElimina
RispondiEliminafreddo e caldo insieme.
bellissime parole...
RispondiEliminabellissima la neve...
bellissimo il desiderio...
Cavolo... mi hai stretto il cuore. Dico sul serio. Per un attimo mi è sembrato di essere davanti quella finestra... con quella specie di "pena" nel petto che solo la nostalgia o pseudo tale ti dà...
RispondiEliminaUn abbraccio. E grazie. Perché le tue parole emozionano.
Lux
RispondiEliminaE' malinconia. Pura, distillata, d'una semplicità disarmante.
Grazie.
Grilloz
Parole e desideri, senza soluzione di continuità.
Wormlester
Freddo e caldo e freddo e caldo and so on...(bentornato, e non perderti ancora)
Terminator
Parlavo di nero lucente. E' quello che mi piace.
Semplicemente struggente...
RispondiEliminaSadmerry.
RispondiEliminaPosso risponderti solo *sì*
Anche nella mia cittadina inutile di pianura lungo certe prospettive di viali, o lontano dai palazzi, compare la catena delle Alpi ad incorniciare l'orizzonte, è una compagnia a cui sono abituato, ma che ogni tanto noto con piacere. Ieri sera mentre tornavo a casa, il sole stava tramontando, il cielo era un nastro minuscolo, rossastro, incastrato tra la linea aguzza delle montagne e quella più morbida dell'ammasso di nuvole subito sopra. Sembrava una gigantesca bocca, con la mandibola sdentata e la mascella aguzza di squalo. E' stato divertente immaginarla così.
RispondiEliminaCiao, a presto,
Oir