Rosso.
E' così che ti vedo ora, Amore Mio: Rosso.
Rosso come l'acqua che riempie la fontana di Trevi: che la realtà non è *solo* quella che si vede con gli occhi ma quella che si sente nell'Anima. Come uno strappo alla quotidianità, a quel che si è imparato a riconoscere come normale.
La norma non è rosso.
Rosso. Come il sangue che scorre a fiotti dentro e fuori di me, dentro e fuori di te, come le ferite che sappiamo infliggerci senza accusare dolore apparente. Come fosse normale sanguinare, perdersi per non ritrovarsi mai completamente, e cercare con rabbia chi ci completi.
La rabbia è rosso.
Rosso. Come un racconto esposto al singolare perché l'unicità fa meno male di un *noi* impalpabile, perché è più facile accettare la non esistenza di *noi* piuttosto che la fine, o il non inizio.
L'inizio è rosso.
Rosso. Come parole che si stagliano in un cielo nero, rosso rubino splendente, rosso come questo filo che all'alba di una ricorrenza ancora non voglio strappare. Rosso perché pieno di ogni mia sensazione più profonda. E il mio profondo è rosso.
Il filo è rosso.
Rosso. Come la traccia lasciata su lenzuola candide. Madide di parole e spalle fredde, di abbracci e mani strette, di parole e inquietudini, di desideri impellenti e soddisfazioni rapide. Macchie rosso sangue di mancanza di abitudine, di consuetudini dimenticate, di corpi provati, di me.
Io sono rosso.
Io sono nero.
Io sono viola.
Io sono piena.
Tu, semplicemente, sei.
Tu.
E' così che ti vedo ora, Amore Mio: Rosso.
Rosso come l'acqua che riempie la fontana di Trevi: che la realtà non è *solo* quella che si vede con gli occhi ma quella che si sente nell'Anima. Come uno strappo alla quotidianità, a quel che si è imparato a riconoscere come normale.
La norma non è rosso.
Rosso. Come il sangue che scorre a fiotti dentro e fuori di me, dentro e fuori di te, come le ferite che sappiamo infliggerci senza accusare dolore apparente. Come fosse normale sanguinare, perdersi per non ritrovarsi mai completamente, e cercare con rabbia chi ci completi.
La rabbia è rosso.
Rosso. Come un racconto esposto al singolare perché l'unicità fa meno male di un *noi* impalpabile, perché è più facile accettare la non esistenza di *noi* piuttosto che la fine, o il non inizio.
L'inizio è rosso.
Rosso. Come parole che si stagliano in un cielo nero, rosso rubino splendente, rosso come questo filo che all'alba di una ricorrenza ancora non voglio strappare. Rosso perché pieno di ogni mia sensazione più profonda. E il mio profondo è rosso.
Il filo è rosso.
Rosso. Come la traccia lasciata su lenzuola candide. Madide di parole e spalle fredde, di abbracci e mani strette, di parole e inquietudini, di desideri impellenti e soddisfazioni rapide. Macchie rosso sangue di mancanza di abitudine, di consuetudini dimenticate, di corpi provati, di me.
Io sono rosso.
Io sono nero.
Io sono viola.
Io sono piena.
Tu, semplicemente, sei.
Tu.
RispondiEliminaCara Light,
Il rosso, colore della passione,
delle ferite aperte, di amore che sanguina, racconto incompleto se esposto al singolare,
meglio accettarne anche la fine, ma ti prego usa quel "NOI".
Io amo i racconti incompleti.
RispondiElimina*e non voglio sapere quando, come e perché questa meraviglia alla sua fine arriverà*
Io sono incompleta.
Incompleta e in evoluzione.
Che bello qui da te...ci verrò per stare in pace...
RispondiEliminaUn bacio:*
Qui non c'è pace, Donatienne.
RispondiEliminaMa vienici ugualmente.
rosso...
RispondiEliminail cuore è rosso...
e rosso resta...
..ciao
rosso.
RispondiEliminail mio colore preferito.
rosso.
ti abbraccio forte (oggi sono smielata sai) :))
Barbara
Bellissimo. Veramente..
RispondiEliminaRosso è il colore che riempie.
RispondiEliminaInsieme al viola.
Cauta, benvenuta.
Bibi, bellina smielata. Io sono manovale oggi: sto (stanno) colorando la mia stanza di VIOLA!
Littlewhites, il cuore resta sempre.
"l'unicita' fa' meno male di un *noi* impalpabile"... molto bello... e vero.
RispondiEliminala mia stanza, guarda un pò, è BORDEAUX spugnata con un enorme (3 metri x 1,5) puzzle della Cappella Sistina sopra la testata del letto.........
RispondiElimina:))
L'acquazzone aveva battuto tutta la notte, il cielo basso, carico di rosso, sembrava rompersi e vuotarsi sopra la terra, fonderla come zucchero.
RispondiEliminaUh Bibi!
RispondiEliminaLa Cappella Sistina?
Io ho un IMMENSO Jim Morrison sopra la testata del letto.
Credo di essere appena un briciolo più *carnale*, almeno in rappresentazione d'immagine.
Immenso e pieno, anche lui.
E come lui, Lui.
Imprinting.
rossa è la mia anima in alcuni momenti
RispondiEliminarossa la passione che mi pervade e mi fa star male...
CIAO
RispondiEliminaby reevolution.splinder.com
un bacio...un rossissimo bacio solo per te
RispondiEliminalacci rossi dietro la schiena
RispondiElimina