c'è una canzone che non conosco, che ho sentito cantare alcune volte da una voce che vorrei fosse anche mia
le poche parole che ricordo mi frullano in mente già da tempo, come se dovessi assumerle come mie
un po' lo temevo
forse un po' lo sapevo
probabilmente lo sentivo
{è solo un piccolo dolore}
se chiudo gli occhi sento i tuoi contorni
ti ho toccato cieca per memorizzare ogni anfratto e curva e asperità del tuo corpo
potrei disegnarti bendata
ti ho osservato al buio e ho ascoltato il tuo respiro
ho avuto caldo e poi freddo e ancora caldo
mi sono addormentata come una bambina trattenuta da braccia inconsuete
e quel desiderio di essere tenuta stretta mi blocca il respiro, ancora
e tornare a casa
vuota di suoni e colma di emozioni
sentendone ancora l'aria densa e rarefatta di parole
buone calde taglienti come una lama gentile
parole che non hanno risparmiato niente
incisive e incidenti quanto le mie
mi sono lasciata guardare senza vergogna
nuda senza lasciare istanza al pudore
inondata dai tuoi occhi attenti
immobile per quanto possibile
silenziosa per quanto concedibile
impaurita e tremante per quanto sentivo succedere

le poche parole che ricordo mi frullano in mente già da tempo, come se dovessi assumerle come mie
un po' lo temevo
forse un po' lo sapevo
probabilmente lo sentivo
{è solo un piccolo dolore}
se chiudo gli occhi sento i tuoi contorni
ti ho toccato cieca per memorizzare ogni anfratto e curva e asperità del tuo corpo
potrei disegnarti bendata
ti ho osservato al buio e ho ascoltato il tuo respiro
ho avuto caldo e poi freddo e ancora caldo
mi sono addormentata come una bambina trattenuta da braccia inconsuete
e quel desiderio di essere tenuta stretta mi blocca il respiro, ancora
e tornare a casa
vuota di suoni e colma di emozioni
sentendone ancora l'aria densa e rarefatta di parole
buone calde taglienti come una lama gentile
parole che non hanno risparmiato niente
incisive e incidenti quanto le mie
mi sono lasciata guardare senza vergogna
nuda senza lasciare istanza al pudore
inondata dai tuoi occhi attenti
immobile per quanto possibile
silenziosa per quanto concedibile
impaurita e tremante per quanto sentivo succedere
ciumbia , musica da grandi occasioni . il principe di minneapolis !
RispondiEliminasorrido
RispondiEliminachissà come ci saranno rimasti i gatti... che hai fatto andare via il topo :)
RispondiEliminaa..
..questo è .. sentirsi vivi.. anche se un pugno ci stringe ancora una volta il cuore!
RispondiEliminashaiber
è adorabile quel che ti accade, light.
RispondiEliminae anche la foto mi piace assai assai.
ciao tesoro
Matt
RispondiEliminaGrandi occasioni speciali per persone speciali.
Bello né?
Giechil
Io tremo, ma sorrido.
a..
Eh. I gatti.
Avevamo una casa scombussolata dall'arrivo del topo e ora invece qui domina l'ordine e il silenzio.
Pensa come ci siamo rimasti...
Shaiber
Rimango sempre colpita dalla tua sensibilità.
Tu che capisci le cose al volo, sei raro.
PM
Hai presente come ti lasciano le cose che non ti aspetti?
Quelle che temi e desideri contemporaneamente?
Ecco. Così.
Ti abbraccio, piccola.
le parole.
RispondiEliminatornano sempre da te.
piene, vuote, taglienti, rarefatte...
un giorno mi piacerebbe sapere delle parole.