domenica 8 febbraio 2009

Senza titolo 314




un filo sottile





che mi avvolge e mi stringe lo stomaco
un impercettibile turbamento dell'anima
un'agitazione sempre nuova
un malessere
una inspiegabilmente piacevole sensazione di inadeguatezza
un dolore inconsistente ma pregnante e preciso
il vizio
imprescindibile come fosse vitale
di riavvolgere le parole
per avere la certezza di non averle fraintese
di riascoltarle con voce altrui
come se fossero sempre nuove
l'ammissione
di avere bisogno come fosse una colpa
di sentire brividi volutamente sedati
di sentirmi nuda e violata
la voglia
la fame
la sete








8 commenti:

  1. un'agitazione sempre nuova, un impercettibile turbamento, la fame, la sete...

    cento di questi giorni light.

    idraulico.

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  2. Faticosa è la ricerca di qualcosa da cui ci vogliamo far sorprendere.

    Anche perchè, se la si cerca, se la si aspetta, la sorpresa è meno consistente, e diventa - a causa di questo - una sorpresa piuttosto "corrotta"...

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  3. a..

    E anche uff...ma va bene così.

    (quella roba che frizza nello stomaco, hai presente?)


    Lidraulico

    Cento giorni come ieri non posso mica reggerli: muoio prima.

    Centomilionidimilioni di giorni come dico io...be', spalmati in qualche vita sì, posso (voglio).


    Photoart

    La sorpresa -per definizione- non può essere ricercata.

    Credo che, a volte, tu fraintenda il senso delle mie parole o che -semplicemente- dia loro il tuo senso senza riuscire ad avvertirne il mio.

    Estrapolando il discorso dallo specifico contesto, comunque, non posso che condividere.

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  4. grazie, mi hai fatto ridere.


    hai preso la citrosodina?



    (comunque tranquilla, non permetteremo che tu muoia, piuttosto ti intubiamo e ti teniamo lì all'infinito)

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  5. Più che filo, direi una filiera di bisogni che non lascia spazio a repliche. Solo riflessioni nelle quali rispecchiarsi.

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  6. Lidraulico

    Me lo coccolo il mal di stomaco, io.


    Stratidanimo

    Un filo annodato.

    E una filiera, anche.

    Penso che tu abbia attinenza, con me.

    Che in qualche modo tu ed io si sia combacianti, in percezione di sensazioni.

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  7. Tu ti prendesti tutte le stelle

    Sul mio cuore.



    I miei pensieri si increspano,

    Io devo danzare.


    Tu fai sempre quello che mi fa guardare in alto,

    Stancare la mia vita.


    Non posso più sopportare

    la sera sopra le siepi.


    Nello specchio dei ruscelli

    Non ritrovo la mia immagine.


    All'Arcangelo tu hai rubato

    I fluttuanti occhi;


    Ma io spizzico il miele

    Del loro azzurro.


    Il mio cuore va lento sotto

    Io non so dove-


    Forse nella tua mano.

    Dovunque lei si impiglia alla mia rete.


    (Else Lasker-Schüler)



    Posso, vero?

    Dan

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