blood
è un passaggio profondo, che mi ha segnato molto. ne avevo parlato nel 2008 su un blog molto bello, l'unico blog non [solo] mio a cui io abbia partecipato.
mi piace, è mio, è qui.
ecco.
Apro un varco nello stomaco stando attento a non stracciare la pelle.
Incido una Y risalendo verso le cavità glenoidee, a destra e a sinistra.
Scosto i lembi e vedo dentro un Universo immobile e attendo il Caos.
Non lo aspetto a lungo: mi salta in mano il fegato accompagnato da un reflusso di bile come spinto con forza da mille omini piccoli e ignobili.
Si solleva lo sterno e mi scopre i polmoni, contratti e espansi sotto la cassa toracica.
Oh, il cuore.
Tutti corrono intorno al cuore: globuli rossi a iosa, i bianchi che montano di guardia armati di fionde cariche di piastrine, si allungano anche i villi verso il moribondo, l'esofago si stringe e neanche la saliva riesce a passare oltre.
Mi guardo le mani. Opera mia, questa vita. Plasmata con queste mani, afferrata e raggrumata fra le dita che si spostano gravi e incidenti sopra ogni cosa.
Che io segno. Io. Sempre. Segno.
Guardo le mani e sono mie. E le guardo mentre si avvicinano a questo enorme buco dal quale inizia a defluire sangue e qualcosa.
Si infilano dentro e scavano, scuotono, muovono e scompongono.
Mischiano dentro.
E si avvicinano al moribondo. Lo stringono.
Apri. Chiudi.
Apri. Chiudi.
Tum. Tum. Tum. Tum. Tum.
Ora sono pronto.
<<Sacrosantamente vero>> borbottò Fratellino. <<Nessuno vale i tuoi stivali. Neppure il maresciallo maggiore Edel. Sei il più bel soldato dell'esercito>>
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di che cazzo stai parlando?: avermi dentro
rosso, intero e con la possibilità di accendersi
RispondiEliminadovrebbe permanere così per sempre
senza che la cera si consumi, lo consumi.
B*ellezza, rosso e intero e con la possibilità di accendersi
RispondiEliminama, come sai, difficilmente questo accadrà
sono così amabilmente arida che neanche l'ipotesi mi pare probabile
poi chissà
ti bacio