domenica 27 marzo 2011

Senza titolo 424




il male dentro
 





sono donne e uomini che non hanno niente se non ciò che hanno addosso

guardo le immagini che scorrono sullo schermo e vedo visi con la medesima espressione di dolore profondo misto a stanchezza e speranza

piccoli bambini avvolti nelle coperte che hanno patito -pur senza avere parole- la stessa sofferenza di un viaggio che non riesco neanche ad immaginare, nel freddo di quelle notti passate in acqua con il solo sollievo di una carezza umida

guardale quelle persone

le vedrai uguali a qualunque altra che ti passa accanto ogni giorno, forse con la pelle un po' più chiara, sì, ma con la stessa angoscia di vita

guardale e pensa che se hanno deciso di affrontare un viaggio tragico per giungere chissà dove è perché la scelta era morire affamati, sparati, straziati e stuprati o morire affogati

e allora hanno scelto la probabilità di sopravvivere lontano da tutto, dalle loro famiglie e dalla loro cultura, di fare il sacrificio di elemosinare qualcosa piuttosto che non avere niente

stanno arrivando qui carichi di speranza rischiando di essere fottuti dalla stessa

clandestini, rifugiati, migranti, pezzenti, delinquenti, negher, chiamali come cazzo vuoi

ma non dimenticare che sono persone

con gli stessi tuoi diritti e con i tuoi sogni

uguali identici

e pensare di risarcire i sogni e i diritti con due soldi

pensare di incartare tutte le speranze in una manciata di euro

chiudere gli occhi davanti a quegli occhi

fa di te un assassino

8 commenti:

  1. il problema di per se non sono loro... e che non siamo capaci di gestirli e per questo motivo che neghiamo loro un'opportunità!

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  2. .....il problema è che non sono un problema e invece qualcuno (qualcuno...) vuole farli passare per problema a tutti i costi.

    aprire gli occhi e la mente e il cuore, invece di liberare solo egoismo e grettitudine, sarebbe un inizio.
    brava Light.
    Bibi

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  3. gestirli...mi suona male questa parola, mrzugo.
    che siano un "problema" è indubbio, si vede a lampedusa cosa succede.
    ma dimenticare che loro siano persone -così come stiamo facendo- pensare di respingerli (capisci, respingerli! è ignobile) per farli tornare nel paese dal quale sono fuggiti, negare la speranza, far provare loro enorme disagio con l'intento di disincentivarli è vergognoso.

    bibi, infinitamente d'accordo.
    ma sai, sono problemi quando non ci sono i pomodori da raccogliere a 2 euro all'ora...

    così, badaban.

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  4. oh quanto mi sei piaciuta in queste parole light!

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  5. anche se è terribile..purtroppo dietro questo "traffico" di umani c'è ben altro,il 99% delle persone sono che arrivano con queste barchette o barconi fantasma sono uomini,donne e bambini solitamente sono usati per impietosire...Spezzare le speranze di chi scappa non è giusto,ma non è giusto nemmeno spezzare le speranze di chi c'è già,anche se molto..più fortunato..

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  6. ma queste statistiche, caoticos, hanno un fondamento oppure è una tua deduzione?
    e poi, cosa significa impietosire? far provare pietà? e allora il sentimento è reale e giustificato, non si potrebbe provare altro per persone costrette alla fame e alla arretratezza culturale dal regime.

    in ogni caso, fossero usati (e già il verbo usare la dice lunga) per impietosire -come tu dici- non cambia la sostanza: hanno i tuoi stessi diritti.

    lo dice la legge ma soprattutto l'etica e la morale, per una volta citata in accezione non negativa.


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  7. Un reportage fotografico il tuo più che un post, e come se (da quella brava fotografa che sei) tu avessi colto tante espressioni di quella tragedia, tutte le sfumature e tutto il contesto, come in euronews e il suo no comment, con tutta la testimonianza della  pietas che un occhio allenato e una sensibilità sopraffina sa cogliere.

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