di cosa parliamo quando parliamo d'amore
...l'amore fisico, quell'impulso che vi spinge verso qualcuno di speciale, e anche l'amore per l'essere dell'altro o dell'altra, per la sua essenza, per così dire.
l'amore carnale e be', chiamiamolo pure con il suo nome, l'amore sentimentale, la cura e l'affetto quotidiano per l'altra persona.
ma a volte ho grosse difficoltà a fare i conti con il fatto che devo avere amato...
è un passaggio tratto da un libro di raymond carver.
ci ho riflettutto un solo secondo passando dalle parole de la canzone dell'amore perduto, appena sentita, e la connessione con questo libro è stata logica.
ogni volta che smetto di amare mi dimentico di avere amato.
di averne la capacità, la forza e soprattutto la voglia.
io non so cosa sia l'amore, se non amo.
quindi non ho mai amato.
un sillogismo semplice semplice, magari un po' forzato lo ammetto, ma tant'è.
facendo proprio un sacrificio -inutile- di memoria, credo che risalga a due anni fa l'ultima volta che ho sentito un dolore lieve, un fastidio sottile, il mal di vivere che induce l'amore.
ero impreparata, forse anche un po' stanca.
ci vuole un corso di preparazione, training autogeno, palestra e fiato, tanto fiato.
fino a che ci si rende conto di quanto sia tempo sprecato.
fino a quando ci si accorge di quanto il distacco sia la vera forza.
ora puoi arare e concimare quanto vuoi, nemico: qui non è terreno fertile.
vorrei dirti, ora, le stesse cose
ma come fan presto, amore,
ad appassire le rose
così per noi.
ti sento triste.
RispondiEliminabacio.
B.
no bibi, non sono triste.
RispondiEliminasono indifferente.
ti abbraccio.
più che il post, malinconico, commenterei la tua risposta... se fossi stata indifferente non avresti associato la canzone al libro e da li non avresti scritto sul blog. Più che indifferente direi distaccata e disillusa, ma non indifferente
RispondiEliminarispettosamente parlando
Sì, però.
RispondiEliminaDalla "forte" solitudine di oggi, io sento come la vera debolezza sia questa. Questo niente. Parlo per me, ovviamente.
è un po' come dire che l'amore vive solo quando lo provi, nel bene o nel male. diversamente non esiste.
RispondiEliminacome chiudere gli occhi e sapere che potenzialmente quello che ci circonda, per quel che ne sappiamo, potrebbe pure fermarsi o sparire, finché non li riapriamo.
proprio così, F.
RispondiEliminaè una visione egocentrica, mi rendo conto, ma obiettivamente senza me -per me- tutto il resto non esiste.
e d'altronde come potrebbe esistere per me qualcosa che io stessa non so?
winterblossom, se la solitudine è vuota difficilmente è una scelta.
io spesso invece la scelgo fino all'estremo - e qualche volta l'estremo mi porta a ritrovarmi in un vuoto pneumatico in cui sì, mi perdo.
e ritornare fuori e aprirsi di nuovo diventa difficile.
poi vedremo.
"Mentre prima di essere amati eravamo inquieti per questa protuberanza ingiustificata, ingiustificabile che era la nostra esistenza, mentre ci sentivamo 'di troppo', ora sentiamo che questa esistenza è ripresa e voluta nei suoi minimi particolari da una libertà assoluta che essa condiziona nello stesso tempo - e che proprio noi vogliamo con la nostra libertà. E' questo in fondo la gioia d'amore, quando esiste: sentirci giustificati d'esistere" J. P. Sartre
RispondiEliminabellissimo passaggio, ilissili.
RispondiEliminapoi magari ci si ritrova con lividi eterni, ma chi se ne frega.
quando vediamo del viso il pallore
RispondiEliminaa immagine di rosa avvizzita
per scarsa rugiada sugli occhi migrata
d'effimero colore d'amore sfumato
dall'ombra della sua ombra ombrato
da folgorio fulminato
dal buio inghiottito
più lucente quanto più dileguato