a meno che
quel giorno che mi sono persa nei suoi occhi ho avuto la sensazione palpabile che non mi sarei mai più realmente ritrovata senza.
era lì, era lì per me, era lì con me.
eravamo insieme.
eravamo noi.
e a niente sono valsi i giorni confusi e persi in un soffio perché non ci si può perdere davvero se non lì dentro.
me li porto addosso tutti quei momenti, così invadenti e invasivi da non riuscire a non parlarne con chiunque possa in qualche modo vincere almeno un po' la mia reticenza.
anche se non bastano le parole per spiegarlo.
ci sono domande alle quali non riesco a resistere.
perché, se fra un sorriso che scopre tutti i dentini e un rimprovero che sembra una carezza mi chiedi e tu come stai io no, io non so resistere.
e allora rimango immobile e in silenzio e, quando riprendo fiato, inizio a girare intorno alla domanda in parole concentriche fino a che non mi ripeti sì ma tu come stai e allora non posso fare altro che dirti che secondo me sono tutti morti. che vado in giro, faccio cose, vedo gente. ma sono tutti morti. scrivo e faccio foto e mi occupo e mi preoccupo e lavoro quanto lavoro ma comunque, alla fine, rimango il mio unico interesse perché non trovo niente che mi colpisca. perché sono tutti morti.
che i miei occhi si muovono veloci sulle cose ma difficilmente si incantano.
ma quando succede allora sì, allora mi sento di nuovo persa.
di quel perso
RispondiEliminaa cui non si può davvero rinunciare.
*
bacio*
Mi piace quel sono tutti morti pare l'incipit di un bel racconto.
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RispondiEliminasono o siamo tutti morti. e poi perdersi, fa così male...
forse è per questo che è solo allora che ci ricordiamo di essere ancora vivi...
Nena
RispondiEliminaimpossibile rinunciare, morfea.
un bacio.
sì ma poi tu fai resuscitare anche gli impallinati, così non c'è storia.
i morti sono morti, non c'è madonna.
e intanto non dimenticare la tua promessa, ché non si sa mai.
nena, non ci sei dentro.
perdersi è lasciarsi andare, è affidarsi, è fare il morto al mare, è chiudere gli occhi e fare un salto.
aver bisogno di ricordarsi d'essere vivi, questo sì che fa davvero male.
perdersi è fare il morto a galla, girare per le strade di città sconosciute senza una cartina, e sorridere, senza un pensiero, senza un solo pensero.
RispondiEliminaperdersi è dimenticare di esser-ci.
bellissime parole e bellissimo blog..
RispondiEliminaci hai preso perfettamente, corpodelreato.
RispondiEliminaproprio in pieno.
chissà perché perdersi spaventa.
io voglio.
sempre.
perdermi.
grazie hakiru
Beh, ci sarebbe da dire tanto, ma un son capace.
RispondiEliminaAllora passo e saluto!!!