sabato 4 luglio 2009

Senza titolo 350





momenti di corde tese a gocciolare musica e stille di me
corde bagnate da questo caldo angosciante che fa dell'estate un tormento insopportabile
ma
lo sopporto
ché c'è altro a cui pensare
o non pensare

sotto passano gli ashram e mi è impossibile non lasciare fuggire parti di me altrove, lontano e in altri tempi
sicuramente indimenticabili
segni di niente che si fa certezza
magia e fili che si dipanano da me ad un tempo parallelo
altra vita

così te ne vai
seguito da una bava di stizza, cercando magari senza rendertene  conto di instillarmi il germe del senso di colpa per averti fatto provare sensi di colpa
tu non lo accetti, io non lo accetto
scegli

la bellezza e la vita sporca di cui spesso noi si è parlato sono fatte anche di questo fastidio
ma non possiamo lasciare il passo alle recriminazioni
io non so cosa siano
mi urta anche solo pensare che mi si possa fraintendere
che si possa presupporre un mio desiderio di vendetta, in qualche modo manifesta

se questo è ciò che hai di me
se fra i milioni di parole scritte e dette e sputate in bocca e morsicate e stracciate con le mani e mischiate a carne e sangue e deliziosamente desiderate e avute
se fra desiderio e capogiro è rimasta solo questa amarezza scarna
se

allora sarò io a scegliere

3 commenti:

  1. tra scegliere e accettare scegliere è più difficile. però scegliere è meglio.

    anche se non fosse se.


    cioè, magari mi sbaglio.

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  2. magari ti sbagli, lidraulico, però anche secondo me scegliere è più difficile ma è meglio.


    comunque si fanno sempre delle scelte. no?

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  3. si.

    però a volte si fa i furbi e si fanno delle non scelte.

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