lunedì 11 maggio 2009

Senza titolo 340






quando sente male lei stringe i denti e tenta di sopportare.

si toglie il fiato, si toglie il sonno, si toglie la pelle.

si veste di altro. apre l'armadio delle paure e sceglie l'abito giusto per la bisogna, socchiudendo gli occhi per non rimanere affascinata da quell'urlo che la richiama all'ordine e al massacro.

nuda, allo specchio osserva quel piccolo foro sul plesso solare. ci infila due dita allargandolo un poco. sfila una spina, sanguina appena. e, inutilmente, continua a pungersi la punta delle dita.

lei non sa chiedere aiuto. a volte non sa neanche parlare. lei vaga muta di sensi tacendo il bisogno di sollievo che nessuno riesce a donarle.

lei tace mentre dentro si riempie di spine.

18 commenti:

  1. ti scrivo una roba svogliata tu dimmi se senti che è svogliata


    basta leggerti basta leggermi mi basta entrare nel tuo blog


    vabbè sono drogato... sono tuoi i piedi alla fine della finestra amore?

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  2. qui è sempre tutto mio, zap.

    anche i piedi.

    svogliati pure quelli.

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  3. Amo il pulp.

    Il particolare del foro e delle dita l'ho trovato stupendo.

    CyberLight... ;)

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  4. aridela, ho avuto un grande maestro pulp.

    un giorno te lo farò leggere.

    grazie cara.

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  5. non sei serena lo sento!! a proposito di inserenità... ti piace il torbido?


    anzi meglio... ti piace il torbido eh!


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  6. ma mostrando il sorriso migliore.

    Che nulla possa trasparire.

    s.

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  7. nuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

    nu

    nu

    nu


    dobbiamo fare la gara degli urli liberatori e dello sputaggio di spine in bocca.

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  8. a volte ho conosciuto persone che continuano a pungersi sapendo di continuare a soffrire

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  9. toglierci le spine toglierci la pelle

    pur di non gridare

    soffocare nel nostro grido


    -ci sento molto del nostro essere donne, in queste tue parole-



    nina

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  10. zap

    mi piace l'olio torbido, quello nuovo e verdastro, possibilmente con un po' di "fondo". ecco.


    sagami

    capita che poi, all'improvviso, io mi stanchi anche di sorridere.

    e allora tutto è variabile.


    nini

    sputeremo sul mondo, domani.

    lo affogheremo di risate.

    ti sbaciucchio.


    sangervasio

    le ho viste anche io ma non credo siano rassegnate.

    solo non riescono a crederci.


    nina

    siamo donne e femmine, tu io e poche altre.

    e, in quanto tali, sappiamo nostro malgrado toglierci le spine da sole e soffocare l'urlo in gola.

    cacciandolo fuori in solitudine, troppo spesso.

    è il rovescio della medaglia.

    ce lo teniamo.

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  11. alla fine finisce sempre con te che sei sempre gentile con me


    ah...senza il tuo "ecco" non sarei qui adesso


    ecco è molto fanciullesco e va benissimo




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  12. anche le rose hanno le spine.

    però crescono fuori.

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  13. Ciao da Marco,

    come ti va?


    Finalmente il mio libro è uscito!

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  14. Non so se il commento di prima è comparso.


    Cmq ti risaluto.


    Finalmente il libro sulle mie lettere dalla Thailandia è uscito!

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  15. è stata una bellissima cena. ti copio il risotto!!

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  16. zap, alla fine non finisce mai davvero quasi niente.

    piace tanto anche a me la parola *ecco*. torna.


    lidraulico ci sono tantitroppissimi tipi di spina.

    tu hai le tue e immagino non si vedano dall'esterno.


    ciao marco, non sapevo neanche avessi un libro in pubblicazione.

    contenta per te.


    user-still-alive copia copia...in effetti avevo avuto la sensazione che vi fosse piaciuto:)

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  17. non mi dispiace

    la solitudine del dolore

    il dolore è una cosa molto intima,

    mi piace rinchiuderlo dentro

    ed educarlo e trasformarlo

    e poi compiacermi del risultato.

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  18. [quando s'ingoia.al buio.e si diventa muri.dove solo l'edera s'arrampicherà.quando l'aculeo raggiunge anche l'ultimo centimetro di pelle disponibile e non c'è nulla che lo tiene ad infilzarsi.lì]

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