{in utero}
guarda come si mischiano i pensieri.
sognavo, oggi. sono rientrata a casa in frammenti, stanca dopo una notte passata a sentire il vento fra le sedie in terrazza e le piante che si rovesciavano e scorrevano. immersa nella tempesta ho perso il sonno e altre cose.
mi perdo.
sognavo mia mamma. la sognavo alle prese con mia sorella bambina e con la mia anima persa dietro ad un topo. lei guardava il topo e gli parlava, io guardavo lei e mi chiedevo cosa pensasse il topo. io tacevo. io lasciavo fare. e mi raccoglievo.
una canzone. così lontana nel tempo e nello spazio e nei ricordi e così prepotente a rientrare nei miei occhi, portandosi dietro luci altre, voci altre, altre persone. malizia. in ogni senso. altra storia impossibile, altri frammenti persi non so più dove, annegati in un mare di distanza. una scelta sofferta, al solito. e a domandarmi perché tutto il bello debba essere sofferto ho regalato almeno una vita.
loro due che ballavano in salotto, gli occhi legati e le mani che correvano sulla schiena. lui ed io immersi in un pomeriggio di luglio con il caldo rotto da un condizionatore che non riusciva ad asciugare due corpi nudi e sudati e desiderati e voluti cercati avuti posseduti. tutto. tutto quello che avrei voluto, tutto quello che avevo, tutto quello che si è consumato. un amore bagnato, a termine, di quelli che si ricordano con il sorriso. e ho messo la parola fine perché non riuscivo a reggere tutto quell'amore. davvero, non riuscivo. proprio quando tutto sembrava distendersi, diventare finalmente un po' più semplice, io non ce l'ho fatta. senza rimorsi, è solo finita.
no, non ci sono analogie se non forse la distanza oggettiva. perché io non ho scelto niente. non ho voluto, non ho cercato, non ho chiesto. ho percepito. ho preso finalmente a piene mani quanto mi si offriva, in qualità di vita e brividi a secchiate. ho solo dato tutta me stessa. ho lasciato fare, mi sono lasciata sfogliare fino a rimanere svelata. e ora ho freddo. mettimi su qualcosa. magari solo un bacio.
guarda come si mischiano i pensieri.
sognavo, oggi. sono rientrata a casa in frammenti, stanca dopo una notte passata a sentire il vento fra le sedie in terrazza e le piante che si rovesciavano e scorrevano. immersa nella tempesta ho perso il sonno e altre cose.
mi perdo.
sognavo mia mamma. la sognavo alle prese con mia sorella bambina e con la mia anima persa dietro ad un topo. lei guardava il topo e gli parlava, io guardavo lei e mi chiedevo cosa pensasse il topo. io tacevo. io lasciavo fare. e mi raccoglievo.
una canzone. così lontana nel tempo e nello spazio e nei ricordi e così prepotente a rientrare nei miei occhi, portandosi dietro luci altre, voci altre, altre persone. malizia. in ogni senso. altra storia impossibile, altri frammenti persi non so più dove, annegati in un mare di distanza. una scelta sofferta, al solito. e a domandarmi perché tutto il bello debba essere sofferto ho regalato almeno una vita.
loro due che ballavano in salotto, gli occhi legati e le mani che correvano sulla schiena. lui ed io immersi in un pomeriggio di luglio con il caldo rotto da un condizionatore che non riusciva ad asciugare due corpi nudi e sudati e desiderati e voluti cercati avuti posseduti. tutto. tutto quello che avrei voluto, tutto quello che avevo, tutto quello che si è consumato. un amore bagnato, a termine, di quelli che si ricordano con il sorriso. e ho messo la parola fine perché non riuscivo a reggere tutto quell'amore. davvero, non riuscivo. proprio quando tutto sembrava distendersi, diventare finalmente un po' più semplice, io non ce l'ho fatta. senza rimorsi, è solo finita.
no, non ci sono analogie se non forse la distanza oggettiva. perché io non ho scelto niente. non ho voluto, non ho cercato, non ho chiesto. ho percepito. ho preso finalmente a piene mani quanto mi si offriva, in qualità di vita e brividi a secchiate. ho solo dato tutta me stessa. ho lasciato fare, mi sono lasciata sfogliare fino a rimanere svelata. e ora ho freddo. mettimi su qualcosa. magari solo un bacio.
Dalla bimba alla donna... all'anima della donna.
RispondiEliminaSei tutto ciò contemporaneamente Light, lo sai ? E quei frammenti li senti meglio quando sei più nuda che mai.
E desideri baci a ricoprire topi sfuggenti...
Mi piace leggerti, mi perdo anche io.
ti metto su david bowie.
RispondiEliminaAnche se non è proprio il mio genere... si può mettere su "kiss" di Prince e ... due spaghetti alla carbonara!
RispondiEliminaUn Abbraccio
Nick
E' incredibile che abbiate nominato due artisti che, con questo che ho detto, abbiano un senso.
RispondiEliminaIncredibile e bello.
Aridela
Lo so. Nuda e e nuda.
Non che sia facile o comodo, no.
Però è così e mi piace.
Chissà cosa sarà questo fine settimana.
Tremo.
traspare un caldo colore nella foto...eppure senti freddo...è un momento, così!
RispondiEliminati abbraccio
leggo... e vedo...
RispondiEliminaper quanto non sia quello desiderato... un abbraccio caloroso ciao
RispondiEliminaIo invece ci metto Sylvian, guarda un pò...
RispondiEliminaDan
PM
RispondiEliminaE' un momento così, sì.
E domani parto.
E i brividi si sprecano -in ogni senso-
Un sorriso, piccola.
Zoon
Eh. Qui c'è solo da leggere e, eventualmente, da vedere.
Lapostolo
Ti ringrazio. In ogni caso può servire a placare il freddo.
Daniele
Sylvian perde sette e una figurina contro Prince e Bowie.
Mi spiace ma non c'è storia.
:)
qui come sempre, un po' più nuda
RispondiEliminadi come ricordavo..
Spiace a me, perchè non sono d'accordo.
RispondiEliminaE te lo dice uno che ascolta Bowie da trent'anni...
:-D
Dan