riflessioni sulla bellezza
no, non dico che tu sia davvero bello.
sei davvero bello per me, così come è bello jimbo e jeff e andrea.
c'è una sottile linea di confine che divide la mia percezione di bellezza da quella comunemente intesa come tale. non mi basta, non mi basta il pensiero dell'uomo ideale: alto, scuro di occhi e di capelli, con la faccia da schiaffi. tutto questo poi si mescola e si scinde, si separa in piccole molecole a formare quello che io acquisisco come bello: tu.
mi piace la tua voce cupa, a volte ciancicata. mi fai ridere quando canti al telefono con acuti e falsetti -mi fai ridere: che splendida capacità!- quando continui a farmi sentire quella canzoncina da due soldi e quando ti senti talent scout, mi vengono i brividi quando ci incontriamo sulle stesse note, quando ci lasciamo scivolare addosso la stessa intimità musicale.
mi piace la tua caparbietà, la durezza sfumata, le ferite a vista, i segni e le venature lasciate da una vita che probabilmente ti ha risparmiato poco ma che ti regala quell'intensità che vedo scorrerti dentro. mi piace il tuo modo di vedere con gli occhi, la tua curiosità per la vita, la tua facoltà di rapportarti agli altri determinata da una sensibilità non comune.
mi piace parlarti, ascoltarti, sentirti, vederti, trascorrerti e percorrerti.
e dirti, con le parole che conosci: ti do atto che tu sia la potenziale, perfetta rovina.
sei davvero bello per me, così come è bello jimbo e jeff e andrea.
c'è una sottile linea di confine che divide la mia percezione di bellezza da quella comunemente intesa come tale. non mi basta, non mi basta il pensiero dell'uomo ideale: alto, scuro di occhi e di capelli, con la faccia da schiaffi. tutto questo poi si mescola e si scinde, si separa in piccole molecole a formare quello che io acquisisco come bello: tu.
mi piace la tua voce cupa, a volte ciancicata. mi fai ridere quando canti al telefono con acuti e falsetti -mi fai ridere: che splendida capacità!- quando continui a farmi sentire quella canzoncina da due soldi e quando ti senti talent scout, mi vengono i brividi quando ci incontriamo sulle stesse note, quando ci lasciamo scivolare addosso la stessa intimità musicale.
mi piace la tua caparbietà, la durezza sfumata, le ferite a vista, i segni e le venature lasciate da una vita che probabilmente ti ha risparmiato poco ma che ti regala quell'intensità che vedo scorrerti dentro. mi piace il tuo modo di vedere con gli occhi, la tua curiosità per la vita, la tua facoltà di rapportarti agli altri determinata da una sensibilità non comune.
mi piace parlarti, ascoltarti, sentirti, vederti, trascorrerti e percorrerti.
e dirti, con le parole che conosci: ti do atto che tu sia la potenziale, perfetta rovina.
Intenso...
RispondiElimina... e il finale. E' superbo.
in effetti è intenso.
RispondiEliminadenso, pregnante, faticoso.
mi piace.
grazie, un sorriso.
Che bella che sei... deve essre l'ombra di felicità che ti è scesa sul viso.
RispondiEliminaMancavo da un po', bello tornare e leggerti così... :)
Merry sloggata
Ciao Luce.. ti trovo bene.. e ne gioisco
RispondiEliminaMa
RispondiEliminaCredo che tu abbia proprio ragione..
"ti do atto che tu sia potenziale, perfetta rovina". Credo che tu abbia proprio ragione...
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