»so close to myself«
E poi non so ancora quanto valga la pena chiarire certi fatti.
Sì, in senso generale è sempre utile. Ma troppo spesso chiarire, esporre un concetto rischia di creare maggiori malintesi.
Rischia di ferire.
E forse oggi è successo.
E mi spiace.
Perché io ho imparato a domare l'emozione che non si vede -quella del dolore che non fa contrarre il volto- e non tengo conto che altri non abbiano la mia stessa capacità -una capacità del cazzo, sia chiaro, ma me la tengo-
E così rimango.
Sospesa.
In silenzio.
Sì, in senso generale è sempre utile. Ma troppo spesso chiarire, esporre un concetto rischia di creare maggiori malintesi.
Rischia di ferire.
E forse oggi è successo.
E mi spiace.
Perché io ho imparato a domare l'emozione che non si vede -quella del dolore che non fa contrarre il volto- e non tengo conto che altri non abbiano la mia stessa capacità -una capacità del cazzo, sia chiaro, ma me la tengo-
E così rimango.
Sospesa.
In silenzio.
che certe volte cercando di chiarire si creino altri malintesi è vero... ma, in genere, accade quando i due soggetti non hanno un fine comune; se il fine è comune, chiarendo, tutto diventa limpido e -di nuovo- piacevole;
RispondiEliminaa..
come fai a "domare l'emozione che non si vede"?Un consiglio se è possibile.
RispondiEliminaHai ragione, nel commentare questi frammenti di vita vissuta spesso si introducono approssimazioni, ed è facile fraintendere ed essere fraintesi.
RispondiEliminaL'unica alternativa è il silenzio.......ma lasciare un segno del proprio passaggio è sempre una attestazione di interesse, a prescindere dai contenuti, è difficile voltare sempre la testa dall'altra parte se si ravvisano momenti di difficoltà......
sono per il chiaro.
RispondiEliminaanche nel caso in cui invece di ferire dovesse uccidere.
e anche senza contrazioni.
dote del cazzo o meno che non possiedo..io sto dalla parte di chi ci rimane un pò male, allora forse meglio spiegare, hai anche la capacità di addolcirti e non è poco
RispondiEliminaShhhhhh.
RispondiEliminaUn po' di silenzio e di...equilibrio.
Il chiarire, a volte, è l'esigenza di uno solo. In questo io sono uno specialista. Quando ho deciso che devo chiarire, devo chiarire, punto. Mi curo poco delle conseguenze altrui. E per niente di quelle cui andrò incontro io.. Ma ogni piatto ha la sua ricetta.. :))
RispondiEliminaBuongiorno.
RispondiEliminaE che davvero sia una giornata migliore.
Per tutti.
Daniele
a..
RispondiEliminaNella fattispecie il fine dovrebbe essere comune (e anche la causa); modelli comportamentali diversi, però, increspano la percezione creando discussione.
E diventa un circolo vizioso.
Crouchingman
Stabilito che io non sappia insegnare né voglia dare consigli, ti dico che non mostrare certi stati d'animo costa una fatica infinita (e a volte fa più male).
Ecco, appunto: non mostrare.
Domare come offrire di sé stessi una visione rigida.
Limitando, ovviamente, il blocco emotivo a questi casi (se ci si riesce).
Ilovestrixxxxx
E' evidente che -non avendo dato io particolari- non si possa sapere quale sia la causa (le cause).
Apprezzo comunque alcuni passaggi.
Lidraulico
Ma io, più o meno, sono un cuore tenero.
Quindi una volta che ho messo giù tutto il mio -risoluto, chiaro, tagliente a volte- guardo il parterre e conto le facce attonite.
E qualche volte mi dispiace.
Rouge
Hai ragione.
Hai ragione, cazzo.
Mi dovrai chiamare almeno una volta al giorno per ricordarmelo.
Gongolo70
Mai stata particolarmente equilibrata.
Fumblindog
Anche io, fino a che non ho esposto il mio pensiero, mi curo poco delle conseguenze.
Poi però -se 'la controparte' è qualcuno per cui ho affetto- mi rimane l'amaro in bocca e mi dico che ci devono essere altri modi, altre parole...
E comunque, passa.
Passerà anche questa.
Niente di irreparabile.
adoro il tuo blog=) è stupendo già dal titolo. bacione=***
RispondiEliminaps: a tutti capita di ferire. anche se non è fatto apposta =/
Beh sì... Io per fortuna l'ho un po' persa la maschera inespressiva che mi mettevo in molte situazioni... Da una parte mi sento liberata.
RispondiEliminaCi sono purtroppo delle cose che si chiariscono male... e quando l'altro è cmq coinvolto o giunge un po' troppo velocemente alle sue conclusioni, il rischio di malintesi è alto.
E' anche vero che la franchezza alla lunga paga. Anche con gli stolti... magari gli occorre più tempo per capire ma poi capiscono.
Un saluto.
luxintenebris.splinder.com
Ma io, più o meno, sono un cuore tenero.
RispondiEliminanon devo aggiungere altro..
non credo ai chiarimenti...se non in casi eccezionali...diventano esplicativi...rivelatori...di posizioni insospettate...generalmente sono il tentativo di...rivoltare la frittata...indorare la pillola...costringere ad ingoiare...insomma non mi viene una frase più ad effetto cazzo!!!...però...l'amore DEVE ESLUDERE...la possibilità di equivoco...e condannarla al ruolo di aberrazione...(questa non l'ho capita neppure io...o forse si...mah!!)
RispondiEliminaAnnya
RispondiEliminaBene, mi fa piacere.
LuxInTenebris
Non si tratta di 'maschera'.
E' che ho imparato a tenere per me il mio male per meglio interagire con il disagio altrui.
Questo, ovviamente, fa pensare che io sia Wonder Woman; pensiero sbagliato a cui fa comodo credere.
Chota
Infatti è meglio non aggiungere altro:) un bacio.
Mikemcold
A prescindere dal fatto che qui non si parlava di amore -o meglio non se ne parlava nell'accezione comune del termine- vuoi dirmi che tu preferisci NON chiarire per non correre il rischio di ritrovarti davanti a fatti "esplicativi...rivelatori...di posizioni insospettate"?
Va be'.
Io no. Io preferisco sempre chiarire, soprattutto se immagino ci possano essere posizioni inaspettate.
Brrrrrr....
l'esposizione di un concetto se non si è sulla stessa lunghezza d'onda può essere deleterio
RispondiEliminapoiché se si è di vedute diverse il rapporto è purtroppo corrotto e il concetto da spiegare diventa personalissimo
e per reazione uguale, non necessariamente contraria, si scontra con un concetto diverso
spiegarlo, ma non serve, è come avere a che fare con qualcuno che mentre fai la maglia ti tiene, a sua insaputa o per incapacitò, il gomitolo troppo tirato
un caro saluto
max
Chiarirsi...Già,gran bella cosa il chiarirsi...Il problema purtroppo sono gli effettti secondari, spesso così...Come dire...Disincantanti?
RispondiEliminaCi sono due cose che è una vita che cerco di capire, imparare e mettere in pratica. Una è che non tutti siamo uguali, e che spesso le reazioni, dall'altra parte, possono ferirci, perchè inaspettate e molto diverse da quello che faremmo noi.
RispondiEliminaLa seconda è che tanto la prima non la mette in pratica nessuno. Per cui. Sforzarsi. Ma non troppo.
I chiarimenti a volte fanno paura. Non tutti voglio aver di fronte qualcuno che dica loro i perchè ed i per come di certi meccanismi di azione/reazione.
Le "maschere", ho imparato a mie spese, sono armi a doppio taglio. La gente tende sempre a minimizzare i sentimenti di chi non sbraita e non strepita e non si strappa i capelli dal dolore. E' un mondo in cui la sobrietà e la compostezza, in generale, non pagano.
Mi sono dilungata, eh?!
La ricetta secondo me aveva delle tare..
RispondiEliminaLa patata s'è spaparanzata
!
Non far trapelare le proprie emozioni è utile in alcuni casi e con certe persone, è salvaguardarsi, ma diventa deleterio in altre circostanze.
RispondiEliminaBisognerebbe saper scindere i momenti e le persone con cui aprirsi emotivamente e con chi no.
La chiarezza in situazioni ambigue è il punto di forza e spiazza tutti, ma chiarezza non vuol dire apertura a tutti emotivamente, anche qui bisogna saper distinguere chi è veramente "fidato" e chi no e quando la chiarezza serve a colpire o semplicemente per esprimere il proprio modo di essere.
La tua è in parte una dote ma diventa un freno con chi vorrebbe solo conoscere e apprezzare il tuo essere.
MemoriaLiquida
RispondiEliminaSono abituata -per forma mentis e per scelta- ad essere netta, chiara, diretta.
L'amarezza nello specifico è derivata dal fatto che la persona che in qualche modo s'è sentita ferita mi sta particolarmente a cuore e peraltro mi conosce bene.
Evidentemente anche il suo stato emotivo era fragile -per giusta causa- ma, superato il momento, il disagio è passato.
In ogni caso non sarà questo a farmi cambiare modo di rapportarmi, visto che ritengo sia corretto.
Molto più corretto di quelli che passano oltre o -peggio- sorridono e poi ti fottono.
Se ti devo fottere ti avviso, lo sai a priori.
Fabmagic
Eh sì.
Ma il disincanto c'è soprattutto quando a monte ci sono delle aspettative.
In linea generale questo è possibile, e fa male.
RazzaCorta
Ti sei dilungata e ho apprezzato l'esposizione del concetto, che approvo.
I chiarimenti fanno paura e io chiarisco.
Il sillogismo è...
Rouge
Sei un tantino sibillina, né :)
Lo immaginavo; non l'ho provata ma secondo me ci vuole almeno un uovo che leghi.
Bacio goloso.
UA
Certo non devi essere tu fra quelli che vogliono conoscere e apprezzare il mio essere, visto che neanche so chi tu sia.
Comunque, io non parlavo certo di "aprirmi emotivamente" né di confidarmi con qualcuno.
Chi mi conosce sa quando sia difficile che io parli di emotività (ho un'emotività silente: quando è troppa fa booom).
Il mio discorso è riferito proprio al mero chiarimento di un punto di vista, di un caso specifico.
Definito questo devo dirti che hai ragione: scoraggio le persone che vogliano conoscermi, soprattutto se queste si affidano alla loro prima impressione.
E' carattere in primis, ma anche scelta di vita.
Il rischio è perdere qualcosa.
Lo si mette in conto.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaLa mia non era una critica, ma un'opinione sul tuo post.
RispondiEliminaPerchè è così importante conoscere il nome di chi ti scrive, visto che comunque stiamo in internet e potrei dirti x o y ma poi sarebbe il vero nome?
Per me non è un nome che fa la persona, ma il pensiero, l'animo, tutto il proprio essere e spero non ti dispiaccia se continuerò a leggerti e commentarti, e MAI mi permetterei di giudicarti,(chi sono per farlo, maggiormente con chi non conosco???E penso che nessuno ha il diritto di farlo con nessuno!) dico solo come la penso inerente all'argomento che affronti e apprezzo la tua scelta di foto!
UA
RispondiEliminaPer me la personalizzazione di un intervento -anche solo aggiungendo un nome che io possa citare- è importante.
E poi anche la forma, sì.
Ovviamente puoi dirmi un nome qualunque e io devo semplicemente prenderne atto, ma non vedo per quale motivo dovresti usare un nome non tuo.
E' come se io qui non scrivessi di me o delle mie sensazioni ma ne inventassi qualcuna così, per occupare spazio.
Non ti sembrerebbe stupido?
Io a priori mi fido.
Tu puoi decidere di continuare a leggermi ed eventualmente commentarmi, e io mi sento libera ora e sempre di dare la mia opinione sulla tua opinione o il tuo modo di porti.
Proprio come tu fai con me.