domenica 2 dicembre 2007

Senza titolo 134




Ricomponendomi. Lentamente.



Come una polaroid che scatta improvvisa fermando un attimo che si ricompone sulla pellicola. Gradualmente. 

E il bianco della carta prende colore e forma, assume fattezze e racchiude sensazioni e calore.

Poco per volta.
Senza fretta.

Stando attenta a non farci posare la polvere, tenendola con la punta delle dita per non lasciare impronte, aspettando che si asciughi per poi mostrarla.


Nitida. Pulita.









 

14 commenti:

  1. mattiniera e attivissima, mi dico "sì faccio un giro dalle sue parti" ed eccoti qui, alle 8 di domenica davanti alla tastiera. come me.

    però.

    però se davvero ti stai ricomponendo e stai ritrovando aspetto visibile io sono davvero contenta.

    bacio

    Bibi

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  2. BibiBibiBibi

    E' il vantaggio di dormire poco: si è attivi molto prima degli altri.


    E sì, sto [ri]prendendo[mi] forma.

    Che la sostanza c'è sempre stata.


    Un bacio.


    M*

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  3. sostanza&forma


    in un panciuto e "rilassante"decanter

    in un affusolato e "ammirevole"calice

    in una "salda" brocca

    in "calde" mani

    in un anfratto "tagliente" di bocca

    in un ripostiglio di stomaco o cuore


    il buon vino permane tale

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  4. Ti sono vicino in questo triste momento O__O

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  5. le Polariod mi ricordano le prime foto fatte, la prima macchina fotografica, quella sensazione di una piccola creazione che compariva lentamente come emergendo dal nulla, quasi non avese a che fare con la fotografia che avevi appena fatto. Come se fosse un esistere a parte.

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  6. Mi viene da pensare alle pellicole impressionate dalla troppa luce, piuttosto.

    Vivi di eccessi tuo malgrado.

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  7. B*ella

    In una tale ridondanza d'aggettivi mi/ti ritrovo.


    Sammylele

    Talvolta la percezione di esistere *a parte* mi prende talmente tanto da dover far fatica, poi, a ritornare tangibile e lacerabile.

    A volte si chiama paura.


    Concretezza

    Vero.

    Ma non mio malgrado.

    E' il male di chi non si accontenta, vivere d'eccessi.

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  8. E quando stampavo le foto su carta fotografica quante volte alitavo sopra affinche il fiato desse loro vita, mentre delicatamente il calore della mia mano esaltava il nero di certe zone.

    Il contato fisico genera sempre un po' di vita.

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  9. la paura è spesso cornice agli sbreghi inferti all' anima da frette che triturano banalità di mondi o sprazzi di tempi annoiati piuttosto che da aspettative di lente propulsioni,e voluttà di pulsioni,sostenute dall' insostenibile estenuazione dello spargere un sè prtezioso senza possibilità di ritorno.

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  10. poi la polvere cade e veste la nudità

    ma per un attimo di vento caldo è possibile non lasciar traccia e la pellicola scatta

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  11. a noi mostri solo la parte intermedia, transitoria, la finale per chi la riserbi?

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  12. Si ricompone dopo reazione chimica catalizzata da fattori esterni, gli stessi che con il tempo, lentamente, potrebbero decomporla.

    Preservarla da essi significherebbe, però, evitare di mostrarla ... insensato.

    E' un prezzo che va pagato, ed è inevitabile.

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  13. Paoloh

    La fotografia a volte è Anima.


    Graffidanima

    Per me niente di ciò che in qualche modo mi comprende è vuoto.

    Lascio sempre frammenti, scintille, piccole parti di me di cui a volte sento la mancanza.

    Ma fa parte della fatica d'amare.


    Linch

    Frammenti e attimi sono strettamente correlati.


    Soulsex

    La parte finale è MIA. Solo mia.


    Helados

    Credo che poco per volta tu stia imparando di me che non mi risparmio in emozioni e sensazioni.

    Forse tengo strette le parole che spiegano, forse pretendo d'essere compresa a prescindere dall'esternazione di ciò che sono e desidero. Forse.

    Però mai mi nascondo dietro un'apparenza.

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  14. Non serve la fretta, quello che conta è il risultato, per sviluppare una foto... ci vuole il tempo giusto... come per le decisioni della vita!

    Ti abbraccio!

    Riccardo

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