Ovunque ci volgiamo nella bufera di rose,
la notte è illuminata di spine
e il rombo del fogliame,
così lieve poc'anzi tra i cespugli
ora ci segue alle calcagna.
[Ingeborg Bachmann - Nella Bufera di Rose]
Non sono poetica, non parlo in rima, non ho conoscenza. Però la Bachmann, lei mi ha incantata.
Il libro mi è caro: porta una dedica in prima pagina, un caro amico con il quale in Via del Corso squadravamo gli uomini scegliendo quali fossero per lui e quali per me; lui diceva di riconoscerli dallo sguardo, quelli per lui, e guarda caso erano i miei preferiti.
Dicevo della dedica:
Settembre '97
Carissima, leggere poesie, a volte, è un esercizio assai complesso. Questo non è un libro di poesie ma un piccolo trattato sul dolore e sull'inquietudine che ci attraversa e che troppo spesso ci rende solo "...morti che camminano non più dichiarati in nessun luogo..."
Con amore, B.
Condividevamo, oltre che il piacere visivo per gli stessi uomini, anche le stesse letture. Ora lui è sparito, lui e le sue contraddizioni, il suo dolore e le sue insoddisfazioni. Io non ho fatto niente per trattenerlo, così presa dalla nuova vita che in quegli anni mi si prospettava davanti. Io ho sbagliato, lui mi ha abbandonata. Aveva un candore, nonostante tutto, che mi lasciava stupita e affascinata; sapeva essere un bambino ma anche consolarmi, mi guardava come se gli piacessi, mi raccontava le sue avventure da stazione, gli incontri nel parco e la storia con il macellaio, si raccontava a me come se parlasse con se stesso, accondiscendente si perdonava con un mio sorriso. Io mi sentivo piena di lui, ho trattenuto per me le sue parole ma non ho imparato a perdonarmi.
Mi piaceva quando gli insegnavo la femmina che sono. Gli raccontavo storie e mi spogliavo davanti a lui con il piacere di piacergli senza altri interessi. Si riempiva gli occhi di quello che avevo io non invidiandolo, mi controllava, gli piaceva la mia biancheria, la cura per il dettaglio, l'abbinamento al resto dell'abbigliamento. Ci perdevamo fra le parole, intrecciando migliaia di storie.
Il libro mi è caro: porta una dedica in prima pagina, un caro amico con il quale in Via del Corso squadravamo gli uomini scegliendo quali fossero per lui e quali per me; lui diceva di riconoscerli dallo sguardo, quelli per lui, e guarda caso erano i miei preferiti.
Dicevo della dedica:
Settembre '97
Carissima, leggere poesie, a volte, è un esercizio assai complesso. Questo non è un libro di poesie ma un piccolo trattato sul dolore e sull'inquietudine che ci attraversa e che troppo spesso ci rende solo "...morti che camminano non più dichiarati in nessun luogo..."
Con amore, B.
Condividevamo, oltre che il piacere visivo per gli stessi uomini, anche le stesse letture. Ora lui è sparito, lui e le sue contraddizioni, il suo dolore e le sue insoddisfazioni. Io non ho fatto niente per trattenerlo, così presa dalla nuova vita che in quegli anni mi si prospettava davanti. Io ho sbagliato, lui mi ha abbandonata. Aveva un candore, nonostante tutto, che mi lasciava stupita e affascinata; sapeva essere un bambino ma anche consolarmi, mi guardava come se gli piacessi, mi raccontava le sue avventure da stazione, gli incontri nel parco e la storia con il macellaio, si raccontava a me come se parlasse con se stesso, accondiscendente si perdonava con un mio sorriso. Io mi sentivo piena di lui, ho trattenuto per me le sue parole ma non ho imparato a perdonarmi.
Mi piaceva quando gli insegnavo la femmina che sono. Gli raccontavo storie e mi spogliavo davanti a lui con il piacere di piacergli senza altri interessi. Si riempiva gli occhi di quello che avevo io non invidiandolo, mi controllava, gli piaceva la mia biancheria, la cura per il dettaglio, l'abbinamento al resto dell'abbigliamento. Ci perdevamo fra le parole, intrecciando migliaia di storie.
Bocca, che ha pernottato dentro la mia bocca;
occhi, che han sorvegliato i miei occhi;
mano -
occhi, che han sorvegliato i miei occhi;
mano -
questo piccante appuntamento serale ormai sta diventando nutrimento. Allora non ho letto il post ma solo la foto. Inizio con:
RispondiElimina1) bretellina del reggiseno
2) reggicalze di pizzo
3) collare
Slip. Non ci hai preso.
RispondiEliminagiarrettiera era vicino.
RispondiEliminalo slip cosi... dunque quindi la parte a contatto con il tuo sesso e' di tessuto unico mentre i bordi pizzettati...
il tessuto unico in quella parte... quando ti bagni si vede la macchia piu scura...
Te lo dico una volta per tutte: smettila.
RispondiEliminaNon mi piace il tuo modo di parlare, mi infastidisce anzi.
Se vuoi continuare a stare qui cambia tono, parole e atteggiamenti.
e perche mai ? metti parti di te cosi in mostra e io commento cio che suscitano. sempre meglio di chi gira itnorno all'argomento ...
RispondiEliminabonjour...si lo so però in questi due giorni mi stanno martoriando...comunque eccomi qui...insomma oltre che a farmi fare l'imbianchino vorresti mettermi anche all'ingrasso...ma io devo "bruciare"...;)
RispondiEliminaMa davvero vieni a fare l'imbianchino? Evviva! Non avendo fatto tu la prenotazione online non credevo volessi passare le tue vacanze in questo modo, ma accetto comunque la tua proposta.
RispondiEliminaPer "bruciare" non c'è problema: ti metto la cyclette in terrazzo, 40° a pedalare per qualche ora, mh?
Un sorriso:-)
imbianchino? ad agosto?...cyclette in terrazza a 40°?...pedalare? E' lì poi che passano in rassegna tutti i santi...e poi i ginepri seccano a 40°:)
RispondiEliminama in questo blog siamo un'ora indietro?
RispondiEliminaIo sono sempre fuori tempo, quindi va bene che il mio blog sia imperfetto:)
RispondiEliminanon conosco la bachman... ma ora penso proprio cercherò qualcosa al mio prossimo giro di saccheggio libreria ;)
RispondiEliminae il ricordo condiviso qui è decisamente delizioso...
Vai, prendi la Bachmann e vedrai che se per caso sei tranquillo e calmo ti passa...
RispondiEliminaLa signora, mia accompagnatrice virtuale in tante ore del giorno, non è mai stata tanto equilibrata.
Prova a leggerne la vita ma soprattutto la morte. Però da tanto, tantissimo.
Hai una bella bocca,ma e il resto com'è? hai messo tue foto nel blog?non si capiva tanto, dalla foto ch'erano degli slip.Ciao da Max
RispondiEliminaUn'interessante poetessa, la Bachmann. Sicuramente una perla dell' Aufklaerung.
RispondiEliminaNon solo poetessa: Il Trentesimo Anno, ad esempio...
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