heart attack
e così ancora granelli di tempo mi scivolano fra le dita
e fastidiosi attimi in forma di gocce si fanno strada fino ai gomiti
e pietrine si infilano negli stivali chissà come
e parole tanto urlate quanto inutili si affastellano intorno
nel mio silenzio si inseriscono silenzi altri
la notte, per addormentarmi, torno indietro di qualche anno
come un film visto come piace a me, a rate
penso a te, che sei stato la vera svolta sentimentale
al freddo e ai passi lenti
alle visioni notturne e alle tante e mai troppe parole condivise
al tuo essere inconcludente
e disordinato
e bello di una bellezza straordinaria
penso a te con amore pur senza amarti
forse penso a te come amore, e basta
fra te e il disgusto c'è stato qualcosa in mezzo, ma roba che ricordo con sarcasmo
roba e sarcasmo, due cose che non ci piacciono
a noi
e mentre cerco di annoiarmi quanto basta per lasciare spazio al sonno
tu continui ad invadermi
così, senza far male, senza dare fastidio
ti inserisci anche lì, in quella storia che ti ho raccontato arrossendo
la prima che ti raccontavo, la prima volta che ti dicevo che c'era qualcosa, oltre te
e in fondo la miglioravi
perché il tuo disprezzo si univa al mio rendendolo docile
ammorbidendone la trama
sciogliendone i nodi
allontanandola
frammentandola
e così mi addormento
fra letti disfatti e tetti verdi e abbracci stretti
lasciandoti altrove
senza dolore
senza