martedì 20 luglio 2010

Senza titolo 400




the bad company


 



la dimensione del sogno, ecco cosa è stato.

vedere quelle espressioni di attesa nervosa, cauta e forse anche un po' impaurita
sentirne le voci, o i silenzi, o i sospiri
avere tatto senza mani e vista senza occhi
tirare giù le paratie
lasciarsi e prendersi e mischiarsi

questo è stato il clima di quel venerdì iniziato giorni prima, fra bambole cucite a mano -perché un tossico che usa l'ago per cucire e non per farsi è grandioso, davvero- e clown che non avevano bisogno del trucco per strappare un sorriso.

fra famiglie che finalmente ritrovavano figli e mariti e padri come se fosse un giorno normale proprio dove la normalità è fuori norma, un giorno in cui ci si tocca e ci si abbraccia senza timore d'essere fraintesi e si mangia tutti insieme.

e si scambia conoscenza e dolcezza, terrore nascosto in qualche sguardo, speranza, voglia di esserci anche domani -ché domani non è mai certo quando è la spada ciò che si ha sempre in mente- e parole, infinite parole, date a sconosciuti solo perché si è lì e si condivide.

ho parlato con una madre
ho parlato con una moglie
ho parlato di dolore con il sorriso sulle labbra e gli occhi lucidi
ho ballato con i miei ragazzi, che miei non sono ma anche sì
ho cantato e mi sono stesa con loro sul prato
fianco a fianco
a guardare il cielo nero
illuminato da dentro

 



http://thebadcompany.wordpress.com

7 commenti:

  1. fantastico. hai reso una scena come vederla davanti.
    per le bambole e il banner ho chiesto, ti faccio sapere entro settimana .
    abbraccio tutti, e te specialmente per ciò che fai, è bello davvero.

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  2. cogliere e trascrivere ciò che conta è avere uno sguardo profondo verso la vita e le sue espressioni.

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  3. L'unica maniera per parlare di certi momenti è questo.
    Fuori dall'esteriorità e dentro la verità.
    Grazie.
    Daniele

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  4. grazie bibi.
    io ho preso la pigotta punk e quella araba, con tanto di burqua :)
    un bacio.

    paroleincornice, cerco di vedere quello che mi circonda in ogni modo, anche se spesso non mi soddisfa.
    quello che ho raccontato è un momento luminoso immerso in vite contorte che cercano, poco per volta, di dipanarsi.

    dan, mi piacerebbe se un giorno decideste di venire a conoscerli.
    grazie.

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  5. Sei sempre emozionante, come una canzone che parla al cuore, all'anima, alla carne.

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  6. Sai che è mia intenzione, anzi Nostra.
    Io sono, però, sempre preso male da soldi e lavoro: spesso mi muovo poco.
    Però sono ottimista e ultimamente anche più del solito.
    Quindi...
    Buona Domenica.
    Daniele

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  7. Aspetto le foto, eh?
    Un abbraccio
    Daniele

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