not enough
mai.
mi piace questa terra arida, spaccata dal vento.
mi è piaciuta tutte le volte che l'ho calpestata e l'ultima volta ancora di più.
forse il valore aggiunto sei stato tu.
posso rivedere in fotogrammi ogni attimo trascorso da te.
quella vena di speranza che per un momento ha ricominciato a pulsare e quel senso di amarezza che si mischiava alla setteveli.
l'intimità di una pasta cucinata da te, rivoltare i tocchetti di melanzana, apparecchiare per due, guardare intorno ritrovando piccoli elementi conosciuti in un ambiente mai visto prima e un sorriso che si scioglie ancor prima di sorgere alle labbra chiedendosi perché.
un sottile senso di solitudine nonostante la costante presenza, quella che si apre un varco fra la folla di parole che spingono per essere dette e che vengono trattenute sulla soglia dalla sorveglianza armata che inibisce qualunque estro impulsivo.
ho masticato pistacchi e amore.
ho ingoiato fiotti di orgoglio e rivoli di baci non dati.
ho trattenuto e messo via.
ho avuto e dato.
ma mai niente è abbastanza.
mi piace questa terra arida, spaccata dal vento.
mi è piaciuta tutte le volte che l'ho calpestata e l'ultima volta ancora di più.
forse il valore aggiunto sei stato tu.
posso rivedere in fotogrammi ogni attimo trascorso da te.
quella vena di speranza che per un momento ha ricominciato a pulsare e quel senso di amarezza che si mischiava alla setteveli.
l'intimità di una pasta cucinata da te, rivoltare i tocchetti di melanzana, apparecchiare per due, guardare intorno ritrovando piccoli elementi conosciuti in un ambiente mai visto prima e un sorriso che si scioglie ancor prima di sorgere alle labbra chiedendosi perché.
un sottile senso di solitudine nonostante la costante presenza, quella che si apre un varco fra la folla di parole che spingono per essere dette e che vengono trattenute sulla soglia dalla sorveglianza armata che inibisce qualunque estro impulsivo.
ho masticato pistacchi e amore.
ho ingoiato fiotti di orgoglio e rivoli di baci non dati.
ho trattenuto e messo via.
ho avuto e dato.
ma mai niente è abbastanza.
Ed oggi ho scritto anch'io.
RispondiEliminaNon ho rimandato.
(Leggere te, bello).
Dan
De effecto amoris : conservi la capacità di apprezzare le piccole cose, le semplici bellezze della vita... l'alba di un sorriso... la spaccatura nella terra... l'odore di una cena condivisa...
RispondiEliminaEppure. Contemporaneamente. L'anima si sente a metà. Agogna l'altra parte di sè, quella che si è scelto di amare.
Perchè comunque tutto ciò che contempli rimane a metà, con un fantasma a fianco che invece di farsi raggiungere ti indica dettagli...
Oggi ho i pensieri rarefatti.
Ciao, Light, buon inizio settimana.
[p.s. attendo il maestro pulp ;)]
Daniele
RispondiEliminaTu hai capito cosa volevo dirti, spero.
Ci sono cose che non si possono rimandare, se davvero si hanno dentro. Probabilmente sono stata tagliente ma questo è il mio modo.
Scomodo a volte, lo so.
Ho letto e apprezzato.
Oh, vero: de effecto amoris.
RispondiEliminaEffetto che regolarmente detesto e ancor più detesto me stessa per non essere riuscita a evitarli.
Mi sono imbrogliata da sola.
Così sicura di me, così piena da essere convinta di non avere più spazio per altro.
Ma. Non rinuncio ad essere così soprattutto perché non so essere altrimenti.
Intanto ti dico che hai messo dei contorni praticamente perfetti a ciò che ho scritto.
Ed io apprezzo la tu a schiettezza.
RispondiEliminaDico davvero.
Dan
non è mai abbastanza
RispondiEliminanina
le tue repliche seriali mi hanno rotto il cazzo.. e comunque si dice anacardi scema!!!
RispondiEliminano dai seriamente non mi emozioni però mi sei piaciuta
Daniele, mi fa piacere.
RispondiEliminaNina, mai mai. Così mai che a volte è difficile da sostenere.
Zap, lo so: tu sei convinto che io voglia stupirti.
E invece no, davvero. Rassegnati.
Se fai il bravo ti passo le ricette per i pistacchi; non anacardi, pistacchi.
Cia'.
voglio solo lasciarti un segno del mio passaggio,non mi permetto di commentarti non conoscendoti.comunque mi ha colpito un passaggio,>,se è
RispondiEliminaquel modo di mettersi sul chi vive,o blindare le emozioni che si vorrebbe rendere palesi...,se è questo ti capisco,ne sono un applicatore costante,,,,,un augurio di una dolce notte.
Sorrido perchè leggo e rivivo io stessa ogni attimo di quel che scrivi e che ti scrive, perchè riconosco la voce, le parole
RispondiEliminae i luoghi di chi parla con un repertorio creduto univoco, invece ora capisco, ampiamente abusato.
Sa essere convincente G. un maestro dell'affabulazione, abile costruttore d'intenti e di promesse.
Come lui pochi, devo dire, riescono a farsi largo nelle incertezze, nelle distanze e nella volontaria solitudine altrui.
Scardina le resistenze, ne lavora il fianco fino all'osso restituendoti a te stessa come materia molle immersa in una
bellezza struggente per anni dimenticata.
Imbandisce mense ricchissime di attenzioni e dolcezze inaspettate, che siano esse parole o pistacchi o notti in riva al mare
o mesi di telefonate onnipresenti; è incurante del resto del mondo ma è questo che piace, immensamente. e lo sa.
E forse ci crede lui stesso (mi auguro almeno) a quel che dice; la dedizione assoluta con cui si dona sembra così autentica
che è difficile -se non blasfemo- dubitarne.
Ma questa che ora vivi è una storia che conosco nei tempi, nei modi, in ogni singola parola...ne conosco (e come me tante altre) l'epilogo brutale.
Non me ne volere per questa intrusione e non tacciarmi di presunzione per quanto ti scrivo,
ma la nausea per la meschinità e l'opportunismo ripetitivi di quell'apparente galantuomo (schizofrenico o semplice menefreghista) mi obbligano a non tacere.
....di cuore buona fortuna!
Maria.