♦close to me♦
Mi tengo stretta stretta, abbracciata forte a me stessa.
Mi cerco in me stessa, ritrovando frammenti di sorrisi e buon umore quanto basta per alzarmi al mattino al buio con poche, veramente poche ore di sonno all'attivo.
Ma tirare su le tapparelle alle prime luci e vedere i tetti bianchi di ghiaccio mi riempie gli occhi il cuore e i sensi. Uscire e esser contenta del vapore acqueo che accompagna il respiro.
Rinchiudermi nella mia nuova sciarpa fiorentina tirando su il bavero del cappotto, mettere i calzettoni sopra i collant, aprire sette scatole di stivali per decidere quali indossare al mattino, sentire il freddo passare sotto la gonna e rabbrividire con piacere.
Coprirmi sempre poco continuando a non avere maglioni nei cassetti ma solo maglie di filo sottile e camicie, ritrovare tutto il nero e le sfumature di grigio, posare la mano sul calorifero che scotta e chiedermi, al solito, come possano i gatti starci sdraiati sopra.
Sono giorni in cui ripenso con distacco a ciò che mi ha urtato ultimamente. Come se fosse l'ennesimo mondo altro, trattenuto a me solo mediante un filo sottile. Un satellite della mia esistenza, un'altra luna su cui posare macerie provando a ricostruire quel castello che sembrava essere. E guardarlo da lontano, senza farmi toccare, come un vissuto andato ma non dimenticato.
Mi confronto con le solitudini altrui convincendomi sempre di più che avere intorno qualcuno non significhi essere meno soli. Parlo di morte dicendo che a me non fa effetto, così frequente intorno a me da sentirla quasi di casa. Parlo di bambini, impartendo lezioni di maternità teorica di cui però sono convintissima. Piccole creature, come sono felice di non avervi mai volute.
Ho bisogno di città. Di traffico e persone sconosciute, di immaginarne la vita e gli impegni, di fare il gioco dei mestieri, di fotografia in bianco e nero proprio ora che i colori predominano anche qui.
Cose piccole. Barchette di carta. Un fiorellino. Cose così.
Mi cerco in me stessa, ritrovando frammenti di sorrisi e buon umore quanto basta per alzarmi al mattino al buio con poche, veramente poche ore di sonno all'attivo.
Ma tirare su le tapparelle alle prime luci e vedere i tetti bianchi di ghiaccio mi riempie gli occhi il cuore e i sensi. Uscire e esser contenta del vapore acqueo che accompagna il respiro.
Rinchiudermi nella mia nuova sciarpa fiorentina tirando su il bavero del cappotto, mettere i calzettoni sopra i collant, aprire sette scatole di stivali per decidere quali indossare al mattino, sentire il freddo passare sotto la gonna e rabbrividire con piacere.
Coprirmi sempre poco continuando a non avere maglioni nei cassetti ma solo maglie di filo sottile e camicie, ritrovare tutto il nero e le sfumature di grigio, posare la mano sul calorifero che scotta e chiedermi, al solito, come possano i gatti starci sdraiati sopra.
Sono giorni in cui ripenso con distacco a ciò che mi ha urtato ultimamente. Come se fosse l'ennesimo mondo altro, trattenuto a me solo mediante un filo sottile. Un satellite della mia esistenza, un'altra luna su cui posare macerie provando a ricostruire quel castello che sembrava essere. E guardarlo da lontano, senza farmi toccare, come un vissuto andato ma non dimenticato.
Mi confronto con le solitudini altrui convincendomi sempre di più che avere intorno qualcuno non significhi essere meno soli. Parlo di morte dicendo che a me non fa effetto, così frequente intorno a me da sentirla quasi di casa. Parlo di bambini, impartendo lezioni di maternità teorica di cui però sono convintissima. Piccole creature, come sono felice di non avervi mai volute.
Ho bisogno di città. Di traffico e persone sconosciute, di immaginarne la vita e gli impegni, di fare il gioco dei mestieri, di fotografia in bianco e nero proprio ora che i colori predominano anche qui.
Cose piccole. Barchette di carta. Un fiorellino. Cose così.
pure io calzettoni sui collant ma, ce lo eravamo già dette, solo tre paia di stivali e mi sembrano già troppi... e golf di lana nei miei cassetti ma barchette di carta, sì, l'ultima -fatta e fotografata- pochi giorni fa: minuscola, turchese;
RispondiEliminacomunque, concordo, la solitudine non si neutralizza con la vicinanza di persone qualsiasi;
a..
p.s. però, mi chiedo, che senso ha rallegrarsi di non aver voluto qualcosa? rallegriamoci di non aver avuto qualcosa che non si voleva
E' stata una scelta, a..
RispondiEliminaE per me è importante avere la conferma di aver fatto, per me, la scelta più adatta.
Purple Haze.
RispondiEliminaE riflessi di memoria cucita addosso a poche ore di sonno, davvero poche.
No, avere qualcuno intorno non significa essere meno soli.
E questa cazzo di vita è una gran burlona, ti scostringe a scegliere, spesso ti costringe a sbagliare.
Per ora posso solo regalarti la mia alba.
[IMMAGINE]
grandi sciarpe e movimento, attenzioni asettiche di un cappuccino al bar e poi ancora grigiore, nella nebbia...
RispondiEliminas.
Hellstrom
RispondiEliminaCredo che l'importante sia, comunque, scegliere.
Accettare passivamente i dati di fatto mi indispettisce e comunque, caratterialmente, non lo so fare.
Certo non posso cambiare tutto, molte volte ho reazioni inutili, ma pazienza.
(la mia alba era azzurrina, bellissima)
Sagami
A me aiuta questo grigio, questo tempo, il freddo e tutto ciò che è attinente all'inverno.
Certo, non ho particolare attenzione per niente, ultimamente.
Lascio che un po' mi scorra addosso, rimanendo piuttosto...indifferente (scegliendo di rimanere indifferente).
Un fiato, freddo, per leggerti.
RispondiEliminaUn pensiero (bello) nel ritrovarti così.
D.
cose piccole no, non direi.
RispondiEliminacose.
spettacolarmente grandi, enormi.
un bacio.
credo che scrivere qui il "mi manca l'estate", che mi urla dentro in giorni di pioggia come questo, risulterebbe un pò come deturpare con uno sfregio la Venere del Botticelli. Un atto vandalico, tipo.
RispondiEliminaAllora me ne starò buonina.
Daniele
RispondiEliminaRitrovarmi così.
Spogliata da pensieri che tenevo dentro e che mi facevano male.
Ora va meglio.
Bibi
Bello rivederti.
Cose piccole ma grandi dentro; e sento di nuovo movimento oltre la staticità forzata.
Bacio.
RazzaCorta
L'estate? Aspetta almeno sette mesi, please.
Ora qui si aspetta la neve in città.
A rischio di polmonite PROMETTO che andrò per strada a saltarci sopra.
avere intorno qualcuno è niente.
RispondiEliminaaverlo dentro è qualcosa.
magari non basta, però può essere una piccola cosa, un fiorellino.
(il brivido sotto la gonna mi manca)
Ti piacciono le calze con i fiorelloni, quelle non trasparenti ma avvolgenti e rassicuranti?
RispondiEliminaOk, se sì, te ne invio una dozzina di paia.
Questo è un sorriso Light, accompagnato da una carezza.
No more words.
J.D.
ieri notte ho passato più di due ore sul tuo blog per guardare tutte le foto in tutti i tuoi messaggi dal 2005 ad oggi. stamattina mi sono svegliato con l'influenza. e la febbre.
RispondiEliminaLidraulico
RispondiEliminaAvere dentro qualcuno è molto, è quasi tutto.
Prova a portare la gonna e vedrai cosa intendo.
Epifrasi
Sorrisi e carezze and no more words.
These things are better than others.
Ti abbraccio.
Genesi11
Spero tu non me ne voglia fare una colpa.
Certo che hai pazienza, eh...
sì ho troppa pazienza. non sai quante volte mi sono detto 'ancora una pagina e poi basta'. poi addirittura verso pg50 ho dovuto riavviare il pc. e invece di lasciarlo spento ho ripreso dal fondo fino ad arrivare a 50 per vedermelo tutto. fuori il dente fuori il dolore.
RispondiEliminacomplimenti per il blog...:)
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