martedì 4 novembre 2008

Senza titolo 286





Chissà se ci hai pensato.

Voglio dire, se hai pensato a quel che cazzo sarebbero state le conseguenze emotive del tuo comportamento.

Ma anche no. Ma anche no. Dovrei capirlo, dovrei saperlo. Dovrei.


Per esempio ho fatto la strada del ritorno con un livore dentro che mi saliva su e a tratti mi accecava. La strada vuota, libera, piena soltanto di me e di un bagaglio di pensieri che inondava le quattro corsie.

Un lunedì che porcaputtana era da un secolo che non ne vivevo uno così.
A domanda rispondevo -se rispondevo- come se mi avessero fatto un torto a rivolgermi la parola.

E intanto i dubbi mi aggredivano.

Quanto sono sicura delle mie certezze, di quel che ho detto a me stessa? Quanto sono sicura che quel che mi sono detta sia davvero quel che sento e non quel che vorrei sentire? -non sentire, meglio-
Quanto non sia una sorta di necessità di convincermi che non esista niente che mi rivolga indietro se non la rabbia per essermi confusa, per aver creduto, non aver dubitato né esitato?

Troppe domande, non ne ho voglia.

E non voglio neanche rabbia né scuse. Voglio solo risolvere questo nodo che ho nello stomaco, che mi lega e che mi fa pensare -ancora e ancora- che non ho sbagliato a crederci.






Intanto sarà un gran sollievo il fatto che le elezioni americane si concludano.
Eleggetevi questo presidente e toglietevi dalle balle, che ora il trend porta a parlare di recessione.

E poi si parlerà di pettinare le bambole e della pioggia battente e di segni zodiacali e alitalia.
Ovvero, tutte cazzate.
No?









18 commenti:

  1. Sì.


    C'è stato un tempo in cui il mio sport preferito era sbucciarmi le nocche della mano destra a cazzotti sui muri di casa, con un merdoso cellulare nell'altra mano.

    Molto probabilmente il codazzo di quelli "ti capisco sai io..." è molto lungo, non vorrei perciò tediare oltremodo.

    A volte però i nodi sono troppo stretti, le cause, gli effetti, tracimano lava fusa.

    E brucia.

    Bere? Drogarsi?

    Naaa e la linea poi?


    Scrivine, tanto.

    Serve.


    Apri la finestra e sorridi, che qui è scoppiato un uragano.

    Per cui li da te come minimo nevica.

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  2. Io fatico sempre molto a lasciare un commento a questi tuoi post così personali: è più il timore di scrivere cazzate che quello di dover dire "per forza" qualcosa.

    Ma tu sei paziente e perdoni.

    Nevvero?


    Obama, allora.

    Tanto a me che cambia?

    Daniele

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  3. ma anche no.

    ma anche no è una striga che mi piace veramente tantissimo,

    e che uso spesso. quando parlo da solo. ma anche no.

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  4. io non ho capito qual'è sto nodo che ti attanaglia..che ti lega ...che ti fa pensare...mah..... che non hai sbagliato a credere, ma a cosa?

    La vita è fatta anche di cazzate..pettinar le bambole...della pioggia... e segni zodiacali...

    Io sono molto cerebrale.. sono toro...concreto....nelle persone osservo...ma a volte mi dico al diavolo.!!!..quante palle...ma anche sta tristezza quando guardi gli occhi di chi in quel momento non ti sta guardando...e allora mi dico..va bè pazienza domani sarà un'altro giorno speriamo di vedere un pò di felicità...perchè nè abbiamo tutti bisogno, soprattutto interiore....

    e poi basta guardarsi intorno ci sono quelli del 'piano superiore' che ci mandano messaggi e segnali in continuazione bisogna solo essere ricettivi e lasciarsi guidare...e magari a volte ringraziare...

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  5. Hellstrom

    Ecco, io evito di farmi male fisico ché proprio quello non lo sopporto.

    Più o meno evito anche bere e drogarmi.

    Mi ci incazzo, poi mi passa e mi ritorna fino a che non passa del tutto.

    Non nevica, è ancora troppo caldo per i miei gusti.

    Ma certo sempre meglio che a Firenze: con 26° avrei potuto morire.


    Daniele

    Se anche scrivessi cazzate te lo direi e tu perdoneresti me, no?

    Tranquillo.

    Obama, boh. Me ne frego. Ecco.


    Lidraulico

    Mh, per fortuna io ho da parlare con i gatti, eventualmente.


    Chambre

    Un sorriso:)


    c8estrac8

    'scolta ma...quelli dei "piani superiori" chi sarebbero?


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  6. Tu, con me, hai un passaporto speciale: puoi scrivere quello che Vuoi, che a me va bene.

    Daniele

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  7. ed oggi scrivi, cioè pensi e provi (perchè questo è il mio scrivere, pensieri e sensazioni), uguale e contrario a me. a me, che continuo a pensare -ancora e ancora- che ho sbagliato a crederci.

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  8. http://fuckfottiti.altervista.org/05_Black.mp3

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  9. Daniele

    Mi tengo il passaporto.


    RazzaCorta

    Ho visto.

    E io continuo a pensare che tu voglia convincertene ma che, in fondo, non ci creda ancora.

    Ci vuole tempo. Cazzo.


    UnderCaos

    Grazie davvero. Ora mi serve -che poi il nero non è mai abbastanza nero: c'è sempre di più-


    I know someday you'll have a beautiful life, i know you'll be a star

    in somebody else's sky, but why

    why, why can't it be, why can't it be mine?


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  10. ehhh proprio quella frase riesce a darmi una emozione incredibile, il modo e la disperazione per come la urla.



    *


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  11. Mi piacciono le persone che parlano schietto come te e che hanno qualcosa di vero da dire.

    Perciò: complimenti.


    Oriana

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  12. Sinceramente non sapendo qual'è il motivo della tua agitazione, non ho consigli da darti (ma servirebbero a qualcosa?).

    Però ti faccio i complimenti per l'album dei Soundgarden. Ottima scelta!

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  13. io mi dico sempre quel che vorrei sentire.

    che poi è sempre il contrario, l'esatto contrario, di come mi sento.

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  14. UnderCaos

    Di Eddie Vedder mi piace proprio quella carica che infrange qualunque spessore.


    OrianaB

    Ti ringrazio.

    Questo è il solo modo che conosco, fa parte di me.


    TonyManero055

    Non cerco consigli.

    Questo è un posto in cui io faccio il tempo e il ritmo, mischiando pensieri e sensazioni in frammenti.


    Le2Lei

    E no.

    Io -a volte mio malgrado- mi dico le cose come sono (ovvero come mi sembrano in un dato momento) e non come le vorrei vedere.

    Se sto male non mi invento un sorriso.

    Se ho parole non le trattengo.

    Se non ne ho...se non ne ho va male.

    Ma le ho. Va male lo stesso ma almeno sputo parole.

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  15. bè se non ti inventi un sorriso ..guarda quello di qualcun'altro..magari ti contagia

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  16. “Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito troppo tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No, sono i desideri che salvano; sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro e ti salverai. Però troppo tardi l’ho capito. Se dai tempo alla vita lei si rigira in modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E’ li che salta tutto, non c’è verso di scappare: più ti agiti e più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi io ho iniziato a desiderare, con tutta la forza che avevo. Ma mi sono fatta tanto di quel male che tu non te lo puoi neanche immaginare. “ Oceano Mare

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  17. Bix33

    Stabilito che io non ami baricco, rimane il fatto che questo libro abbia avuto qualche slancio piacevole.

    Io la strada dei desideri la percorro, e infatti non sono mai quieta né tanto meno soddisfatta.

    La vita -questa complicanza emozionale che usiamo part time- è ingarbugliata di suo.

    Quindi tanto vale che mi dibatta e l'annodi a modo mio.

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