sens dessus dessous
E così mi ritrovo.
E così mi perdo.
Ti racconto di Torino. In questi giorni è invasa da persone di tutti i generi.
C'è il Salone del Gusto con tutti i suoi colori e i sapori.
C'è Terra Madre e i contadini.
C'è anche la partita gobbi vs granata, oggi. Che i primi si fottano.
C'è qualche migliaio di poliziotti in giro, e mi sembra anche giusto -forse-
C'è che gli alberghi sono strapieni e guarda caso -oltraggio- qualche milanese non ha trovato posto.
C'è che per strada fanno caldarroste e farinata.
C'è che Turin a l'è sèmper Turin.
Da Eataly c'era il mondo, ieri. Ripensando alle carezze ho preso i plin classici, da condire con burro e Castelmagno.
Ho preso anche una robiola e il pane con la farina gialla, come quello dell'altra volta.
Guardo il frigo, inaspettatamente pieno di altro che non sia roba verde o rossa.
E poi mi guardo intorno. E. No.
Oggi cercavo le montagne verso le valli e, sollevando il naso verso il cielo, ho visto un dirigibile blu.
L'ho seguito a bocca aperta mentre mi volteggiava sopra.
Ho pensato che avrei avuto paura. E poi ho pensato alle mie paure, quelle vere.
A tutte quelle che mi si sono affastellate dentro negli ultimi giorni e che ieri ho visto materializzarsi una via l'altra.
Avrei preferito stare sul dirigibile blu.
Oggi pomeriggio mi sono addormentata.
Ho sognato di essere in una casa strana.
Girando fra le stanze, sono entrata in una dove c'era una signora.
Ho chiuso a chiave la porta e ho fatto la pipì in un vasino mentre lei mi trattava come una bimba.
Poi ho sentito urlare il mio nome. Spaesata mi sono girata intorno e la signora sorrideva.
Urlavi, tu, chiamandomi, cercandomi in tutte le stanze.
La signora mi ha detto °ora vai° e mi sono svegliata sentendoti urlare ancora distintamente il mio nome.
Con il fiato spezzato, io.
E tremante.
Oh, dimenticavo: ricordi RadioServa?
Stamattina l'ho incontrata e mi ha chiesto se lunedì fossi stata male, visto che ero in casa. Tendenziosa, né?
Le ho risposto che no, stavo benissimo.
Stanotte alle tre saranno le due. Così, tanto per ricordartelo.
E così mi perdo.
Ti racconto di Torino. In questi giorni è invasa da persone di tutti i generi.
C'è il Salone del Gusto con tutti i suoi colori e i sapori.
C'è Terra Madre e i contadini.
C'è anche la partita gobbi vs granata, oggi. Che i primi si fottano.
C'è qualche migliaio di poliziotti in giro, e mi sembra anche giusto -forse-
C'è che gli alberghi sono strapieni e guarda caso -oltraggio- qualche milanese non ha trovato posto.
C'è che per strada fanno caldarroste e farinata.
C'è che Turin a l'è sèmper Turin.
Da Eataly c'era il mondo, ieri. Ripensando alle carezze ho preso i plin classici, da condire con burro e Castelmagno.
Ho preso anche una robiola e il pane con la farina gialla, come quello dell'altra volta.
Guardo il frigo, inaspettatamente pieno di altro che non sia roba verde o rossa.
E poi mi guardo intorno. E. No.
Oggi cercavo le montagne verso le valli e, sollevando il naso verso il cielo, ho visto un dirigibile blu.
L'ho seguito a bocca aperta mentre mi volteggiava sopra.
Ho pensato che avrei avuto paura. E poi ho pensato alle mie paure, quelle vere.
A tutte quelle che mi si sono affastellate dentro negli ultimi giorni e che ieri ho visto materializzarsi una via l'altra.
Avrei preferito stare sul dirigibile blu.
Oggi pomeriggio mi sono addormentata.
Ho sognato di essere in una casa strana.
Girando fra le stanze, sono entrata in una dove c'era una signora.
Ho chiuso a chiave la porta e ho fatto la pipì in un vasino mentre lei mi trattava come una bimba.
Poi ho sentito urlare il mio nome. Spaesata mi sono girata intorno e la signora sorrideva.
Urlavi, tu, chiamandomi, cercandomi in tutte le stanze.
La signora mi ha detto °ora vai° e mi sono svegliata sentendoti urlare ancora distintamente il mio nome.
Con il fiato spezzato, io.
E tremante.
Oh, dimenticavo: ricordi RadioServa?
Stamattina l'ho incontrata e mi ha chiesto se lunedì fossi stata male, visto che ero in casa. Tendenziosa, né?
Le ho risposto che no, stavo benissimo.
Stanotte alle tre saranno le due. Così, tanto per ricordartelo.
Turin l'è sèmper Turin. E tu sei sempre tu.:)
RispondiEliminaa ritrovarsi sottosopra -visto che non ci siamo abituati- si percepisce più forte la gravità e questa consapevolezza serve ma... sottosopra non si deve restarci a lungo ché, dopo milioni di anni di evoluzione, siamo fatti per vivere nell'altro verso;
RispondiEliminaa..
L'ho riletto un paio di volte, questo post. Per sperare di scorgerci qualcosa in più, fra le righe. Curiosità morbosa, la mia. Come al solito, direi.
RispondiEliminaSpiacente per il match. ;)
Simonedejenet
RispondiEliminaEh.
E non so se sia sempre una buona cosa ma tant'è.
a..
Sì sono d'accordo.
Rimane il fatto che a volte capita di essere sottosopra non per scelta. Ovvero: per scelta indotta.
Insomma non lo so. Ora va così.
RazzaCorta
E' che questo post è come una lettera scritta per una persona specifica.
Che comprende quello che dico, anche se può tranquillamente fottersene.
E' che vorrei non fosse sempre così.
Io che ho capito tutto, invece, c'ho giusto il nervoso necessario per un attacco di duodenite ;-)
RispondiEliminaE non è una cosa carina quando non hai forze psicofisiche in esubero, come dire.
Striz, Light.
[e la prossima volta doppia razione di sushi e sashimi -e wasabi-]
Il Caotico Caso non ha bisogno di spiegazioni.
RispondiEliminaIo leggo e ritrovo particolari di una città che è stata "mia" fino a qualche giorno fa....
Un sorriso
I Gobbi (moi) hanno vinto.
RispondiEliminaSia detto per inciso.
E nonostante i poliziotti e gli alberghi pieni (crisi?), tutto il resto -che scrivi- mi piace sempre molto.
Perdona.
Daniele
CrIs
RispondiEliminaMa quante cose capisci, tu? :)
Non farti venire niente ché di mal di stomaco basta il mio.
E, come ti dicevo, poi passa.
MidoriRossoBlu
Eppure vorrei qualche spiegazione, in modo che io possa darmi pace.
In senso lato, molto lato.
Ché troppa pace mi annoierebbe a morte.
Daniele
"Che si fottano i gobbi", quindi, era dedicato anche a te. :)
A me stanno bene anche poliziotti e gli alberghi pieni -la crisi non può fermare il mondo, al momento, quindi perché no?- e il richiamo nella fattispecie è CULTURA.
Del cibo, del gusto, dei popoli.
Lo avresti fatto anche tu, secondo me.
che bella immagine della mia città ora così lontana :-)
RispondiEliminaHo visto Torino per la prima volta a 41 anni, cioè quest,anno.
RispondiEliminanon so se è sempre Torino, però è niente male.
E' che in generale mi piacciono i post che abbracciano le città di appartenenza.
RispondiEliminaChe poi soprattutto noi qui al nord abiamo un certo gusto del distacco freddo, che più vai a nord più si raffredda.
Il vostro poi è condito con un mix francese tutto particolare che.
Ecco.
Ti capiterà d'imparare che a volte questi spazi mi vanno stretti, che almeno DUE donne di Torino.
Ecco.
Ma non voglio invadere troppo, che siete riservati, almeno così mi dicono, dalle vostre parti.
Senza per forza essere un feticista, ma amo gli stivali e l'eleganza con cui le donne del nord l'indossano.
Frettolose, corrucciate.
Spiace perchè, ovviamente, un pò il Toro è nel cuore.
Ma soprattutto l'odio puro e per quelli là.
Feroce.
Ecco.
RispondiEliminaOdio i refusi con tutte le mie forze.
Grilloz
RispondiEliminaSei tu lontano dalla mia città.
Mia, t'as capì? :)
Lidraulico
Non male ritengo sia un complimento.
In realtà è uno spettacolo.
Ora e fino a tutto l'inverno ancor di più.
Hellstrom
Io lo chiamerei attaccamento freddo.
E' un modo di porsi alle persone e ai fatti che fa parte di una filosofia di vita -ritengo più specifica del nordovest piuttosto che del nordest).
Poi non ti dico quel che un torinese pensi dei francesi ma insomma, si sa che dopo la provincia granda c'è la provincia francia:)
:-(
RispondiEliminasi, niente male è il complimento più grande che concepisco per una città.
RispondiEliminaè che ci sono proposte culturali svariate e interessanti,
è che è veramente avanti rispetto a milano.
è che già solo il metrò mi ha stupito.
è che ci si ritorna.