martedì 7 ottobre 2008

Senza titolo 274




{la rêveure}





e mi preparo perché tanto so che quel che dovrà accadere accadrà inevitabilmente

è uno spettacolo questo impianto industriale visto di notte sembra una città sul niente una dieci cento torri di luci alte e altissime che solo a guardarle mi viene il capogiro

e mi avvicino in una strana sospensione mentre sento i muscoli dorsali irrigidirsi in attesa di quello che anche loro sanno avverrà

il fumo candido mi attrae mentre sento brividi tesi lungo la schiena mi sento seguita ma non mi volto la cadenza del passo si fa più veloce cammino nel niente un  niente bianco  neve e freddo paura che inizia a strisciarmi sotto la pelle

e mi spinge mentre già sento la forza di quelle mani che non so sulla schiena un colpo secco e vado giù mentre sospendo il respiro e conservo energia per la prossima che verrà

cado nel niente sento solo terrore niente male lampi bianchi nel buio totale  non farlo non farlo ancora e cado e poi in piedi e poi ancora mi spingi e non oppongo resistenza mi lascio cadere come se fosse un pegno da pagare

ogni volta un pegno da pagare fino al risveglio


14 commenti:

  1. umm....

    io aspetto te che aspetti è.


    questo scritto è, ahimè, uno dei più intensi tuoi.

    accidenti.


    bacio, grande.

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  2. una miscela di sensazioni, mi provoca la lettura. ineluttabilità, vertigine, e morboso desiderio che qualcosa, nel bene o nel male, accada.

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  3. Bibi

    Tu che mi leggi da un po' e mi conosci anche diversamente sai distinguere le mie variazioni di tono.

    Cadere, sempre cadere.

    In piedi, sì. Ma.


    RazzaCorta

    Ineluttabilità. Credo ci sia un'unico fatto ineluttabile.

    Vertigine. Infinita. La fiducia dà le vertigini. E poi.

    Desiderio. Desiderio di chiarezza.




    Ora, si dice che dormire sia importante.

    Ma se, nelle poche ore che dormo, una notte sogno un treno che mi viene addosso e un'altra un aereo che mi si schianta contro, cazzo!

    Chi me lo fa fare?

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  4. Ecco. Mia sorella da sempre non sogna. Più che altro *incuba*...:D un po' come te adesso.

    A me dicono che a volte capita di piangere nel sonno. Ora mi chiedo io se tutto questo abbia a che fare con un vero disagio interiore. Per me credo di poter dire, in tutta franchezza, di sì. Se anche tu puoi dire lo stesso e, in un certo senso, dal post si evince... mi dispiace, ecco. E ti penso...

    Và... che a volte si va giù, giù in fondo... ma poi lo sai, che si torna sempre su.

    Ti lascio un sorriso, Merry

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  5. Lascio a te un saluto.

    E un affettuoso abbraccio.

    Non ho vogli di web, ora.

    Capita (per fortuna).

    Daniele

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  6. pagare un pegno.

    esigere di pagarlo.

    sempre.

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  7. errata corrige

    (esigere di poterlo pagare)

    era.

    sopra.

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  8. Merry

    Qualche sogno (cadere da luoghi improponibili, che a volte si risolve nel cadere davvero dal letto) è ricorrente.

    Gli...investimenti invece sono una cosa nuova e spero passino presto.


    Daniele

    Non essendo un obbligo fai bene a fare quel che ti senti.

    Un abbraccio.


    Lidraulico

    Pagare pegno. Guarda, se non ci fosse non ne sentirei la mancanza.

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  9. In effetti continuo a stare lontano.

    In più ho grossi probelmia al PC di casa.

    Ci voleva.

    Daniele

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  10. prima o poi suonerà la sveglia...

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  11. Non barare e ammettilo che hai un debole per la 'giostra' mozzafiato a mò di montagna russa!

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  12. Grilloz

    Non la sento quasi mai la sveglia: mi alzo almeno un'ora prima, sempre.

    E...l'ultima volta che l'ho sentita...mi piace ricordarla.


    Concretezza

    Odio le giostre!

    A parte che mi si ribalta lo stomaco ma ho proprio paura:)

    E nel sogno la paura viene esaltata.

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  13. Certe volte gli incubi ti lasciano con l'amaro in bocca per una forma non realizzata, un finale mancante. I tuoi hanno un'eccellente sceneggiatore.

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