E poi succede di perdere qualcosa, qualcuno.
Perderlo senza averlo mai avuto, forse per scelta o per insicurezza.
Per inquietudine.
Per quel sottile mal di vivere che non permette di trovare soddisfazione neanche quando è lì, a portata di mano.
*io cancello il tuo numero...finirei per avere la tentazione di cercarti...e so che è perfettamente inutile*
E io non voglio ma non so come fare per impedirlo, perché non posso neanche dire hai torto, stai sbagliando; non posso neanche perdere la pazienza e arrabbiarmi; non posso arrogarmi il diritto di tenerlo legato a parole che io stessa non so quando (e se mai) diventeranno realtà.
Sì, gliel'ho detto: non farlo.
Ma non sono stata convincente. Neanche vincente.
Ecco, ho davanti a me quattro giorni tutti miei.
Ieri notte mi sono portata il lavoro a letto: ho sognato quello di Lucca al quale sto facendo le pulci.
Certo, sempre meglio di quando ho sognato che quello di Giarre veniva in ufficio e mi sparava. Cazzo, mi sono svegliata di soprassalto!
E' indicativo: ho bisogno di ferie.
Ché io sono abituata a lasciare il lavoro in ufficio e quando esco da lì non esiste più.
Quando arrivo al punto che i pensieri di lavoro si mischiano con i miei privati significa che non va più bene.
Posso andare in pensione? No, neanche dopo questo compleanno (andando bene me ne mancheranno ancora almeno venti, di compleanni)
Posso dare le dimissioni? No, a meno che non decida di portarmi una sediola in corso Unità d'Italia.
Posso sposarmi. Magari uno ricco, bello, alto, con i capelli, che sappia di buono e abbia una bella voce e una dialettica forbita e interessante.
L'unico problema è che -sposandomi- magari lui pensa di avere una moglie.
E no. Questo è pretendere troppo.
L'ho detto che secondo me arrivata al venti di giugno, e con un caldo improvviso che mi riempie le stanze e il sole che mi abbaglia, forse non sono troppo lucida?
Ecco.
Perderlo senza averlo mai avuto, forse per scelta o per insicurezza.
Per inquietudine.
Per quel sottile mal di vivere che non permette di trovare soddisfazione neanche quando è lì, a portata di mano.
*io cancello il tuo numero...finirei per avere la tentazione di cercarti...e so che è perfettamente inutile*
E io non voglio ma non so come fare per impedirlo, perché non posso neanche dire hai torto, stai sbagliando; non posso neanche perdere la pazienza e arrabbiarmi; non posso arrogarmi il diritto di tenerlo legato a parole che io stessa non so quando (e se mai) diventeranno realtà.
Sì, gliel'ho detto: non farlo.
Ma non sono stata convincente. Neanche vincente.
Ecco, ho davanti a me quattro giorni tutti miei.
Ieri notte mi sono portata il lavoro a letto: ho sognato quello di Lucca al quale sto facendo le pulci.
Certo, sempre meglio di quando ho sognato che quello di Giarre veniva in ufficio e mi sparava. Cazzo, mi sono svegliata di soprassalto!
E' indicativo: ho bisogno di ferie.
Ché io sono abituata a lasciare il lavoro in ufficio e quando esco da lì non esiste più.
Quando arrivo al punto che i pensieri di lavoro si mischiano con i miei privati significa che non va più bene.
Posso andare in pensione? No, neanche dopo questo compleanno (andando bene me ne mancheranno ancora almeno venti, di compleanni)
Posso dare le dimissioni? No, a meno che non decida di portarmi una sediola in corso Unità d'Italia.
Posso sposarmi. Magari uno ricco, bello, alto, con i capelli, che sappia di buono e abbia una bella voce e una dialettica forbita e interessante.
L'unico problema è che -sposandomi- magari lui pensa di avere una moglie.
E no. Questo è pretendere troppo.
L'ho detto che secondo me arrivata al venti di giugno, e con un caldo improvviso che mi riempie le stanze e il sole che mi abbaglia, forse non sono troppo lucida?
Ecco.
io non riesco a dirti niente che non sia stupido.
RispondiEliminanon posso neanche.
ma le tue viscere si sentono tutte lì.
:(
Bibi
Bibi
RispondiEliminaE' tutto lì, sì.
Mi ha lasciata così...stralunata.
Spiazzata.
Ma lo capisco, sai.
Parole.
Con un peso immenso.
(uff lo dico io)
Mi son perso qualcosa... mi dirai, a tempo, a modo, a luogo!
RispondiEliminaSte72
P.S. non parlarmi di ferie! :)
Una vecchia storia che si ripete all'infinito. Peccato, poi, che non "cancellino" mai seriamente. Ti tengono lì, sospesa, a vorticare tra i loro "forse" e "chissà".
RispondiEliminaSarebbe come cancellare un po' di vita... sarebbe mai possibile? Noi siamo i nostri ricordi.
RispondiElimina"perderlo senza averlo mai avuto"? uhm...
RispondiEliminasenza averlo mai voluto, forse... chi non ha avuto qualcosa è lui;
a..
a volte è così...la vita
RispondiEliminabastarda dentro, e anche fuori un po'....
ma è la vita e in fondo un po' ci piace anche per quello...
si, quando ti porti il lavoro a letto, e lo mescoli ai tuoi sogni, è proprio il momento di staccare...dovrei farlo anch'io
capire è una cosa.
RispondiEliminaaccettare dentro se stessi che le cose "dovevano" andare "giustamente" così è tutt'altra faccenda......
che famo?
continuiamo a fare uff e a sorridere?
magari no.
magari io, ti dirò, mi prendo una pausa felice e felicemente abbraccio mio marito.
magari tu, ti prendi una pausa felice e felicemente ti vuoi bene di più, e lasci andare qualcosa che ancora non riesci a lasciare andare.
magari.
magari così poi smettiamo di fare uff.
è?
:)
Ste
RispondiEliminaSono io ad aver perso qualcosa (qualcuno, anche).
My fault.
Stratidanimo
A dire il vero sono stata io a tenere sospeso.
E' un comportamento pessimo, di cui non vado affatto orgogliosa.
Ma tant'è.
Briciolenellatte
Mh...il sospetto che io sia stata cancellata completamente -nella fattispecie- c'è.
E però che posso farci?
Non so dare di più, adesso.
Dovrò imparare, forse.
a..
Sì ma in realtà mi da' noia il fatto che io avrei voluto, ma in sostanza non sono riuscita.
A fare, dire, baciare, lettera, testamento.
E va be'.
Grilloz
Sono io, sono io ad essere stata sciocca.
O forse no. E' andata così.
Il lavoro...ecco, non ne ho più voglia. Ho bisogno di NON ESSERCI.
Intanto prendo piacere da ogni secondo di questi giorni.
Bibi
E' che devo imparare ancora un sacco di cose, di me!
Sai quanto sia difficile rapportarsi con chi ha mille e più di mille aspetti diversi...è difficile far fronte a tutti i nostri frammenti.
Intanto ti sbaciucchio.
E non cancellare il mio numero, pure tu:)
sono squinternata ma scema no.
RispondiEliminauna persona preziosa come te non la mollo.
io.
mi spiace solo che io non sia l'io che tu volevi non cancellasse....
e insomma accontentati nè :))))
bacio strabacio :)))
B.
(ecco me l'ha cancellato)
RispondiEliminaSi è già detto...
Io vorrei un marito senza capelli o con capelli corti corti e campione mondiale, mi basta nazionale, di congiuntivazione...uhuhuhuhu
Sì, è vero. Te l'ho già detto, spesso è difficile commentare. Bello leggere. Lascio solo un saluto.
RispondiEliminati leggo
RispondiEliminaMolta lucidità... Ale
RispondiEliminaBibi
RispondiEliminaSei anche démodé a volte, e sarà proprio per questo che ti voglio bene: così fuori tempo che mi rifletto, a volte.
Squinternatamente tua:)
Rouge
Eh no, i capelli.
Eh, i capelli, quelli neri che sfiorano le spalle, quelli che se li guardi di traverso sembrano anche blu, quelli che se li tocchi ti riempiono le mani.
E ora fermami che sto vacillando:)
Ochitta
Tu qui vieni quando vuoi e fai quello che vuoi.
You're welcome.
Chota
Io e commerciale...bel connubio;)
Ale52
Sì.
Lucidità che mi piacerebbe mandare in vacanza, di tanto in tanto.
mi pare di capire che qualcosa ti stia facendo male...ma la cosa più importante, è che quello di Giarre non ti spari sul serio!
RispondiEliminaeheh..si si ti fermo..sai accarezzare la testa e sentire con precisione tutto il profilo..quei capelli corti corti che si alzano contropelo..
RispondiEliminanel deserto mi dicevano spesso di accettare le decisioni altrui . mai combatterle a voce . solo con dimostrazione e fatti. il tempo poi ci mette del suo.
RispondiEliminariempire quelle stanze di.. risa e oblio
RispondiEliminaaria fresca che entra.
un sorriso
pablo
Ma in fondo *lasciare andare* qualcuno a volte... forse spesso, è assai più difficile. E tu lo hai fatto. Perché è così sai, cara... essere sé stessi fino in fondo non è solo una scelta. E' una condizione di vita, un'impronta, un sigillo che fa di te quello che sei... di fronte agli altri, di fronte a te stessa. E alla fine paga, anche quando non sembra... Ed è ciò che ti rende tanto *luminosa* ai miei occhi. Oggi come ieri... sempre.
RispondiEliminaTi bacio, Merry
Skarbie
RispondiEliminaNon mi sta facendo male.
Mi ha lasciato perplessa.
Ma tant'è.
Quello di Giarre mi ha sparato a dicembre scorso...nel sogno, ovviamente:)
Rouge
Preferisco altro.
Ma si sa: non litigheremo mai per un uomo, tu ed io!
Matt
Io non la discuto.
Ho detto quel che volevo e, a sua ulteriore affermazione, ho lasciato fare.
Unosguardolieve
Al momento sono piene di caldo, ma tanto tanto.
Merry
Non mi pento affatto d'essere sempre me stessa, senza cedere per opportunismo o quieto vivere.
Poi tanto passa tutto.
Proprio tutto.
u che bello sono demodée....mi piace sai?
RispondiEliminae tu lo sapevi che mi piaceva nè?
:))
Bibi
Se puoi, credimi.
RispondiEliminaAvevo bisogno di staccare, anche se ci sono volute solo due ore per ricominciare a rompermi, una volta tornato.
Quando scrivo quelle scemate sul "Dispenser" non c'è mai, dico mai, un intento denigratorio nei confronti di problemi gravissimi come quello delle morti sul lavoro.
Cerco di fare solo dell'ironia.
Dirai: "Mica ci riesci", ma mi conforta il fatto che gente importante (ben più di me) scrive cose del genere, per esempio, sul "CDS", ma non fa un baffo a nessuno, perchè spiega tutto e troppo.
Tutto qui.
Mi ha fatto piacere la tua visita.
Daniele
Non sarai lucida ma...... Sempre Brillante!
RispondiEliminaUn Abbraccio!
Riccardo!