sabato 24 novembre 2007

Senza titolo 130





Ask the Dust                                                      Bunker Hill . Los Angeles . CA



≈ E un'altra cosa: io non capisco niente di donne. Come posso scrivere di qualcosa che non capisco? Come posso scrivere di esperienze che non ho mai fatto?≈



• Quanto ai timori sulle sue limitate esperienze nella vita in generale e con le donne in particolare va da se, purtroppo, che di norma uno scrittore abbia meno esperienza degli altri uomini.

E ciò in forza del fatto incontestabile che non si può essere in due posti contemporaneamente.

Signor Bandini, o si è davanti alla macchina da scrivere o si è nel mondo a fare esperienza.

Pertanto, poiché vuole scrivere e vuole fare esperienza di cui  scrivere, deve imparare a fare molto con poco.

E fare molto con poco è - in breve - il mestiere  dello scrittore •


Questo è John Fante. Chiedi alla Polvere.

Ma, soprattutto, questo è per te.

Una frustata, sentendo queste parole. Perché è vero che quello è il mestiere dello scrittore.
Ne ho conosciuti, di scrittori.
E non cambia se questi vivono a Milano o  a Bologna o chissà dove, se hanno fatto il DAMS o lo scientifico, se scrivono di stazioni o di sesso o di violenza o amore.

Fanno molto con poco.


27 commenti:

  1. Non c'è nulla da aggiungere...hai già detto tutto :)

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  2. Scrivere senza conoscere, è come parlare una lingua diversa dal tuo ascoltatore.

    Quindi lo scrittore, prima di essere tale, deve fare esperienza o raccogliere le esperienze altrui.

    Nel secondo caso deve essere sufficientemente abile nel metabolizzare le informazioni ricevute.

    Cara Annaheche, anch'io amo Kerouc, di cui ho letto tutto più di una volta e mi ha accompagnato da quando ero all'università.

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  3. Anneheche

    Amo Kerouac.

    Lui e le sue virgole, i periodi lunghi, gli esercizi di stile, le strade e il blues.


    Newwhitebear

    Parlare senza conoscere è inutile sempre.

    La definizione data da Fante è - secondo me - assolutamente perfetta.

    Lo scrittore deve imparare a fare molto con poco.

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  4. Hanno sensi maggiormente allertati e assorbono da esperienze raccontate o lette o solo supposte, traducendole in concreto vissuto. Lì sta la genialità.

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  5. Concretezza

    E da lì la differenza fra scrittori e scrivani.


    Imagesofme

    Bella l'immagine.

    Aggressiva, magari anche un po' oltre per il consueto limite del politically correct - del quale peraltro me ne strafotto con tranquillità - molto carica.

    Poi, chissà qual è il significato che tu attribuisci a quell'immagine.

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  6. ahhaha



    e bukowski?

    che diceva "ma se state a casa, con la vostra sciarpetta, a guardarvi allo specchio, di cosa scrivete? del vostro lobo???"



    e quell'altro poi... quello di napoli...

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  7. E come dicevo...

    quello di Napoli si guarda allo specchio e si fotografa.


    Ma fa. E dice. E scrive.


    Ecco.


    http://www.pequodedizioni.it/catpages/peq_87.html

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  8. Eppure, uno scrittore, sa meglio sporcare i suoi fogli cercando di incastrarci dentro tutte le emozioni che prova nella vita...

    Forse è questo che li rende speciali.

    Perchè chi meglio di loro saprebbe definire il sapore di un bacio, il piacere del sesso, l'emozione di uno sguardo...

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  9. Ci sono periodi in cui si scrive e periodi in cui si vive. E una cosa non po' essere senza l'altra no? Invidio che riesce a scrivere, o a vivere, con continuità.

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  10. light..pero' scrivere di qualcosa della quale si conosce poco o nulla, è stimolante, no?

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  11. ... è continua ricerca scrivere d'un qualcosa che non si capisce. Ma forse quel che non si capisce è perchè non lo si conosce abbastanza. Forse. Scrittore non è chi pubblica libri... è che scrive sentendo i battiti del proprio cuore. Ma io ho una visione tutta mia e sentimentale legata al piacere di scrivere... e forse in questo contesto non faccio testo.

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  12. Sul Web ho incontrato scrivani e sagome a non finire e perditempo da paura e a non finire(sput). Fuori ho incontrato persone di poche parole e molti "fatti", altre di troppo ciarlare,per i miei gusti. Scrittori pochi, molti nella storia della Letteratura; si dice che vivessero,ma in certi casi ne abbiamo solo un vaghissimo sentore,almeno per quello che s' intende per "vivere" ehehehe ;)

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  13. Ho letto "chiedilo alla polvere" mesi fa, e anche io ne ho prese alcune citazioni; bellissimo e toccante.

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  14. Nutriremo la nostra mente di post e i cavilli in esso contenuti. Le istruzioni le troveremo solo alla fine, e capiremo la chiave di lettura

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  15. Ottima considerazione, Soulsex.


    Quella è la chiave.

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  16. b.vespa conosce tutto di chi scrive,ma non è uno scrittore.m.yourcenar (donna) ci dà un'Adriano perfetto e m.faber (uomo) non sembra da meno con la "sua" Sugar ne il petalo cremisi e il bianco.

    sembra che siamo d'accordo. ...mmmm....

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  17. riguardo invece al (ri)costruire un(a) persona(ggio) ricavando l'intero da frammenti ed indizi è certo un gioco stimolante e -raramente- anche molto coinvolgente emotivamente.ma quando/finchè carne e sangue fan da corpo all'idea è meglio guardarsi negli occhi,ascoltando piuttosto che leggere, come è meglio recitarlo il copione piuttosto che solo scriverlo.

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  18. #20gattobiso..quoto anche io cio' che hai scritto. al punto che, forse, il mio commento era del tutto superfluo.

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  19. Mah... onestamente mi sorprende. Come la gente lavora 8, 10 o anche 12 e piu' ore al giorno e trova comunque il tempo di fare... altre attivita', non vedo perche' il mestiere di scrittore dovrebbe essere diverso. Se poi lo e', be'... allora tendo a pensare che sia lo scrittore stesso a rendersi prigioniero del suo lavoro.

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  20. purtroppo gli unici scrittori che ho conosciuto erano meri osservatori che non riuscendo a fare molto con poco hanno dedicato tutto alla scrittura, raccontando quella degli altri di vita, anzi, raccontando quella che credevano fosse, dal loro misero punto di osservazione, la vita degli altri. E sono aridi, oh se sono aridi,


    ti abbraccio

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  21. Gattobiso

    In linea di massima sono d'accordo con te.

    Rimane il fatto che - fortunatamente - non sempre lo scrittore conosce direttamente ciò che scrive ma piuttosto spesso lo intende per interposta persona e lo fa suo, rendendo il racconto vivo e vitale quanto più è grande la sua sensibilità.


    Wolfghost

    Credo si tratti di mestieri diversi.

    In ogni caso il dettato non vuole essere legge: c'è chi fa tanto con poco e chi niente comunque.


    Rouge

    Sono stata decisamente più fortunata.

    Ho conosciuto e conosco scrittori che conoscono il sapore del sudore e del sangue.



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  22. ciao!


    ...una cosa è vivere, e allora il tuo libro si scrive per accumulo di esperienze, emozioni, sentimenti, incontri, giorni e notti e facce e stagioni...

    ma inventare tutto questo...mio Dio...e coinvolgere il lettore, il lettore che leggendo vivrà ciò che tu hai inventato, ma lui, lui ci metterà il fiato, il corpo, il sangue, lui ci crederà, rendendo così tutta la tua fantasia meravigliosamente vera, concreta, reale, viva...così come l'hai creduta vera tu, nel crearla. Come nel crearla l'hai vissuta, tu per primo.

    O no?


    boh...:-)


    ...saluti


    franco

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