giovedì 15 novembre 2007

Senza titolo 123




Io rifletto.

Rifletto (su) me stessa, su quel che voglio, quali i miei desideri, quali le mie necessità, cosa voglio da te, cosa voglio da me, soprattutto mi chiedo cosa sia *noi*.

Un'entità astratta. Una incommensurabile bugia, una illusione prepotente, qualcosa che non riesco ancora a distinguere perché non sono più capace di vedere due anime unite oppure perché ne ho talmente paura da non riuscire a comprendere.

Non paura di avere la cognizione di *noi*, ma di perderla.

Certo, si ritorna al vecchio gioco di parole del rimorso o del rimpianto. Alla fine cosa è meglio?

E' che io sarei capace di mettere in gioco tutto, ma proprio tutto, senza conteggiare i pro e i contro perché non c'è niente che abbia più valore di *noi* e di *nostro*. E so che anche tu lo faresti.

E se ci perdiamo?

Perché il timore che ho - sempre - è quello di vedere un passo falso o una nota stonata e di non saperla decodificare. Di dare connotazione negativa e quindi apportare ad un presunto errore un'importanza sostanziale tale da farmi ritirare, oppure di non considerarla e poi cadere in una trappola illusoria.

E rifletto su te.

Proprio tu, sì. Tu e non altri, adesso. E dove sei, e cosa fai, e come lo fai, e perché e quando e mille domande che vorrei porti e non ne ho modo. Questo mi sconvolge.
E penso a quello che vuoi da me. E quello che io so darti, in potenza. E quanto io voglio darti.
Che se tu non hai limiti, io non ho limiti.

Aiutami a comprendere*comprenderti*comprendermi*comprenderci.



37 commenti:

  1. Bello non darsi limiti, pregustare la paura di smarrire quella cognizione,la paura di un perdersi d'anima,segno, invece, che, nel tempo, s'è tanto artesianamente e preziosamente interiorizzata proprio quella "cognizione", da non averla in realtà mai seriamente perduta di vista, non già come meta, ma come desiderato punto di avvio vero, non di falsa partenza, allo sparo, magari, d' uno starter pure venduto o semplicemente distratto. La mente, questo pesante cimelio, questa galleria di tanti film dell'horror che ci proiettiamo di continuo, giudica, separa, frammenta,ti spara: bianco-nero, buono-cattivo, presente-futuro, rimpianto-rimorso. Vivendo il presente, senza più pensare al passato, ci si muove,ma finalmente, dico io, e si evolve; ci s'incammina,ma era ora,mi permetto di aggiungere, e si allontana quella mentalità davvero piccola di cui ci eravamo fatti ostaggio, lasciadoci dietro il voler notomizzare tutto per forza, e per categorie, con i famosi paraocchi, pesante e intristente bendaggio occlusivo dell'anima; in definitiva buttiamo alle ortiche il pensare infruttuoso in luogo del produttivo vivere! Ciò che si declina al femminile ha spesso e volentieri un supplemento di coraggio e di slancio che fa piazza pulita di tanto 'comodismo' declinato al maschile,e, soprattutto, coniugato all'indicativo presente, è il famoso colpo d'ala, il dribbling decisivo, il guizzo che sbaraglia anche certi presunti passi falsi e a cui far corrispondere la commisurata adeguatezza d' una risposta.

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  2. la filosofia non è il mio forte ma volevo fargli un regalo. è il suo forte.

    perchè mi legge. ogni giorno.

    devo passare da te, certo. con un falanghina può andare?

    :)

    Bacio

    Bibi

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  3. Perditi invece...siate irragionevoli...siate completamente folli.


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  4. Quelle riflessioni sono la mia perdizione, Donatienne.


    Sono l'impossibilità di comprendere, e la non volontà di farlo.


    Io voglio, e basta.

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  5. ahahahahaha......a volte si parla, anche troppo, ma a nuora perchè suocera intenda.....capita :))) e capita, non sempre, che non intendano nè l'una nè l'altra nè l'altra ancora.... :) e che la trama del film s'ingarbugli in modo inaspettatamente divertente! :)

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  6. Anonimo

    Io confido nel fatto che la persona con la quale parlo sappia esattamente di essere il mio interlocutore.


    Detto questo, ti ho chiesto più volte di firmarti.

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  7. Prima di perdere la cognizione del "noi", bisogna possederla, entrare in contatto con essa. Viverla.



    Il temere la perdita di un'entità che, piano piano, va delineandosi nella nostra mente può sviare i nostri intenti. Anche i più lodevoli.


    L'obiettivo principale è il Noi, il resto è secondario.


    O.


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  8. Ho sorriso un po' amaramente leggendo il tuo post, riconoscendomi in diversi momenti del mio passato.

    Credo che le "troppe domande", la voglia di capire e comprendere, soprattutto il desiderio di definizione del rapporto, di dare ad esso un nome definitivo, siano quanto di piu' umano esista - soprattutto nei periodi in cui le cose non vanno proprio per il verso giusto - ma... anche le piu' inutili...


    Non e' con la logica che si comprende l'amore e la relazione, anche perche' spesso - come in questo momento credo tu possa facilmente notare - il desiderio di definizione del rapporto, il "dramma del controllo", non sono davvero naturali, ma nascono dalla paura che qualcosa si sia o si stia incrinando... Una paura che ci porta ad avere preoccupazioni ed intraprendere azioni o dire parole, che spesso risultano poi controproducenti...


    E provare a lasciare "scorrere" le cose? Tanto... se esse non vanno, te ne accorgerai comunque, ma almeno la mancanza dell'ansia ti permettera' di vivere piu' serena e di poter essere sicura, un domani, che davvero e' andata come doveva, o poteva, andare... senza che ci aggiunga "del tuo"...

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  9. vivere l'attimo.congliere l'emozione.al domani si pensa domani.siate folli.giusto.punto.

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  10. Vivi! punto. Capisco un possibile scoramento ed anche di più. Ma vivi,punto e basta, senza voltarti indietro, assolutamente. Hai deciso di farlo? Bene! Fai, senza neanche stare a dare tante spiegazioni, a dritta e a manca,a me o ad altri, nè qui nè altrove!! Non ti pare? Pensa al tanto che,al riguardo, sia le storie bibliche sia i miti della classicità hanno ancora da insegnarci, peraltro non ex-cathedra, ma proprio sul piano della concretezza della vita vissuta nel tempo e nello spazio,nel qui ed ora, della quale vita,ma solo per processo di sedimentazione tipizzatrice, essi divennero ciò che ancora sono e restano,a livello d'inconscio individuale e collettivo: l'eco simbolico, nel senza tempo e senza spazio, dell' alternativa, che a noi è dato di esperire di continuo nel concreto della quotidianità, tra vivere comunque e solo pensare, alla luce del dualismo irresolubilmente insito nel concetto e, in primis, nella realtà stessa di pathos, ad un tempo,e non a caso, passione e 'patimento'. Liberarsi della pesante sovrastruttura del troppo pensare resta la sola via d' uscita. Fasciarsi la testa prima di rompersela non è davvero gioco che possa seriamente valere la candela. E' lì e sarà lì la chiave di volta, per non rischiare di trasformarsi in statue di sale,o in surreali maschere di cera.

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  11. Mi piace che un mio ipotetico dialogo con un lui evanescente e quindi non esattamente esistente abbia suscitato questo genere di commenti.


    In realtà è stato per me una sorta di esercizio, quello di esplicare i dubbi che ho e che avrò.


    Camoscio

    Tu hai visto che prima di aver dubbi bisogna avere l'oggetto del dubbio.

    Esattamente.

    In realtà ho portato un po' l'orologio avanti e mi sono posta le domande ancor prima che si presentassero. Le ho anticipate non per risolverle o per non sentirle in futuro, ma solo per esorcizzarle e viverle - un domani - con un briciolo di leggerezza in più.


    Wolfghost

    In realtà io sono fatta di mille interrogativi, non mi do pace, mi tormento in inutili mulinelli di pensiero. Ma poi lascio scorrere e non intendo controllare niente.

    Lo faccio con me stessa in maniera preventiva, ora, avendo la consapevolezza che domani tutto mi sfuggirà di mano e sarò contenta che così sia.


    Mat

    Io sono un'istintiva in costante lotta con la razionalità.

    Che la prima cosa è per me naturale, la seconda è indotta dai casi della vita, dall'esperienza, dalla inutile ricerca di una cima a cui tenermi.

    E poi, come sempre, mi lascerò naufragare.

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  12. Ma tu volevi i baci. Il tuo tu, che è un istituto, non te ne dà abbastanza - o non ne dà affatto, né sta ai lettori giudicare di questo. Tanti, al posto del lettore e interlocutore in causa, ti coprirebbero di baci e còccole, veh

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  13. .......e, secondo te, dando corpo a coccole e baci, non da buttare, non da sprecare,soprattutto non da destinare a chiunque, facendo silenzio interiore profondo, chi vuol bene ad una persona, non ad un'icona, potrebbe più permettere, nella consapevolezza di quanto gli stia accadendo intorno, che la PERSONA naufragasse, facendo fare naufragio ad un sogno comune più forte di tutto il resto?

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  14. ... mmm ... passata la febbre? bacio!

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  15. gh7

    E' probabile.

    Ma anche no, perché non sono una persona semplice e mi pongo forse troppe domande, addirittura preventive a volte.

    E comunque mi piace aver istituzionalizzato il mio "tu".


    Anonimo

    Tutto sta nell'ultima tua considerazione: la comunione del sogno.

    Ancora una volta ti invito a firmare.

    Per piacere.


    Riley

    Guarita, quasi.

    Guarita per forza per rientrare in ufficio, nonostante la febbriciattola e la tosse che le sigarette implementano.

    Ma sto bene, grazie.

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  16. Gia', di solito funziona proprio cosi' :) Per questo ho scritto che e' un processo inutile! ;D

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  17. La voglia di sicurezza, l'andarci con i piedi di piombo...è tipico di chi è stato fregato in passato.

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  18. Wolfghost

    Inutile forse, ma per me inevitabile.

    Ho un brutto carattere:)


    Sevensisters

    Andare con i piedi di piombo...ci tento, sì, ma tanto so che è inutile: ci casco dentro.

    Fregata no, dai. In fondo è *colpa* mia.

    Sono fatta così.

    E sono sicura solo di me stessa, a volte.

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  19. ..inutile andare con i piedi di piombo..quando i sentimenti prevalgono la ragione, il piombo diventa zavorra che serve solo per affondare piu' velocemente....i dubbi sono solo scuse che che ci rallentano ma non ci fermano quando siamo fatti in un certo modo..

    bacio e curati( e fuma meno)

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  20. il tuo ultimo post mi ha dato le vertigini,i brividi(e ne facevo a meno). ho una spacco recente all'anima;ben assomiglia alla smagliatura,così esatta, nella tua penna. hai fatto un esercizio di retorica(va bene),alcuni passi sul filo. ti potri dire di 5 anni a veder nascere,ormai inaspettato, il vero "noi" e vederlo morire,provando disperatamente di tutto per salvarlo.tante storie si chiudono,ma solo alcune sono vissute buttando in gioco tutto,senza riserve ne'paracadute di scorta. bisogna difendersi dalla illusione della piena felicità;il NOI perfetto e compiuto è utopia fuori dalla nostra portata.questo è sicuro così come è certo che,innamorato di parole come le tue, son pronto a riprovare,nonostante.l'errore è qui di fronte(nello specchio).scusa se mi permetto di dirti grazie. g.

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  21. ontheriverbank

    Andare con i piedi di piombo, ovvero andarci cauta, è solo una dichiarazione di intenti che mai sono riuscita ad applicare.

    Perché se faccio attenzione alla misurazione del coinvolgimento significa che non lo sono affatto.


    gattobiso

    Io non voglio niente che sia perfetto.

    Semmai qualcosa di perfettibile, modellabile sui desideri, qualcosa in crescita o comunque in cambiamento.

    Non sono perfetta e non voglio esserlo.


    Poi, raccontare...è esercizio di stile, non serve a immunizzarsi.


    E, per dirla con i Marlene Kuntz *non c'è contatto di mucosa con mucosa, eppur mi infetto di te*.


    E io conosco la causa e l'effetto ma non ho alcuna intenzione di vaccinarmi, 'ché credo l'infezione sia la vera ragione per la quale continuo a camminare su questa terra.


    E *lui*, l'ipotetico lui, lo sa e fa lo stesso.

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  22. Questo tuo riflettere ed esprimere considerazioni sembra, quasi, trovare spunto da un desiderio di razionalizzazione di quanto avviene intorno a te.

    Un pò come se tu mettessi in ordine i tuoi pensieri dentro un'immensa cassettiera, virtuale.


    Ciao e buon sabato


    O.

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  23. sottoscrivo convinto per l'infezione. solo: il noi da far crescere,perfettibile, lo modelleresti secondo i desideri che conosci,che provi:i TUOI.è la sintonia spontanea d'intenti che non funziona.e camminare su 2 fili distinti che infezione è?

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  24. No.

    No.


    Perchè se esiste un *noi* i desideri sono condivisi, o condivisibili.

    Anche contestabili, affinabili, discutibili.

    *Noi* è comunione di intenti, non assimilazione totale.

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  25. due "convergenze parallele". un'utopia affascinante,una realtà introvabile.ma non smetto di cercare.(e di leggerti).ciao.

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  26. quale grande scommessa comprendersi

    se stessi

    gli altri

    è un oceano sconfinato di "SE".

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  27. chenal

    è immensa scommessa e non voglio vincere.

    Però voglio provarci, questo sì.


    gattobiso

    conosci il sapore dei sogni?

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  28. sì,credo. di certo ho gran bisogno di sentirmelo descrivere ancora e ancora da chi,come te,sia credibile per aver provato anche il dis-sapore dei sogni traditi.

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  29. "Ditemi cosa c'è di più bello di una fantastica giornata di autunno inoltrato, limpida a mostrar montagne bianche di neve..." , niente se poi aggiungi un forte abbraccio ... sarebbe perfetto

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  30. Attenta che non ti somigli troppo perchè potrebbe cader preda delle tue stesse paure o perplessità, quindi sii attenta osservatrice e donati senza troppo riflettere.

    Ciao cara

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  31. Concretezza

    Sei arrivata in un attimo in cui sto facendo una somma di delusioni che non hai idea.


    Non disillusioni, proprio delusioni.


    Immagini pure, nella loro complessa imperfezione, che si stanno sgretolando e mi scorrono via come sabbia fra le dita.


    E così son certa di essere io, ancora una volta, la *diversa*.


    Onorata e orgogliosa d'esserlo.


    E ora innaffiamo di lacrime questo momento del cazzo, su.

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  32. già....mi rubi le parole di bocca.spero però tu avrai più fortuna di quanta ne abbia io.

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  33. Sempre pensato che un rimpianto sia peggiore del rimorso... ma poi dipende... tutto è relativo a questo mondo...

    Dipende dal tipo di rimpianto, dal tipo di rimorso...

    Quante domande importanti in questo post, light... *cosa sia noi*, *e se ci perdiamo?*

    Però pensa se *non ci fossimo mai trovati*... come considerazione, non sarebbe peggio?

    Meglio rischiare di perdere qualcosa che si ha, che non avere mai qualcosa che poi avresti paura di perdere...

    Kiss U

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  34. doublemask

    Fosse fortuna, quel che vorrei, magari sarebbe anche più facile ottenerla.

    Ma no.


    Merry

    Io sono piena di interrogativi e di dubbi e quando anche mi pare che qualche dubbio abbia avuto soluzione c'è sempre la prova contraria a farne nascere molti di più.

    E bada, io non cerco prove contrarie: si presentano da sole.

    Concordo con te, comunque; rischio sempre mettendo in gioco me stessa in assoluta trasparenza, e parlo in generale.

    Non c'è gioco senza sudore e mani sporche di polvere.

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  35. Luce dei miei occhi...

    noi esiste, solo che non possono essere due persone... bisogna diventare un unica entità!

    Un Abbraccio!

    Riccardo

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  36. La concreta saggezza filosofica dello ying e yang è la strada migliore.

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