Ci sono fatti che mi fanno vacillare.
Comportamenti che non riesco a comprendere sebbene ci provi, a farlo.
Parole date da persone per le quali non nutro stima e che ancora mi fanno vivere una situazione di disagio che - sebbene marginale - è ora importante perché riesce a far tracimare gli argini che innalzo a mia difesa.
Che sì, ho bisogno di difese.
Parole dette da persone per le quali ho affetto e nelle quali credo, ma che a volte si manifestano in misura eccessiva rispetto a quello che evidentemente è il significato che queste persone attribuiscono ai termini.
Significato evidentemente diverso da quello che do io alle parole stesse.
Constatare una differenza così palese fra il mio sentire e il sentire d'altri mi fa camminare sul filo, sull'orlo di un burrone. E scegliere se fare un volo nel vuoto o posarmi contro la roccia fredda non è semplice.
E io mi ritraggo. Implodo.
Mi conservo per me stessa perché so di potermi trattare con i guanti.
Tengo per me il guinzaglio e il collare a strozzo.
In queste mani che sono pronte ad accarezzare e a tergere lacrime e mai a puntare il dito.
Basta parole di stima, basta manifestazioni di affetto. Basta con tutto ciò che può darmi l'illusione di non vivere più in un mondo altro.
Io credo che non vi sia una reale intenzione di ferirmi ma che inevitabilmente questo accada per un unico motivo: io mi fido.
Non dubito, credo nella forza delle parole, credo ad un sorriso, credo ad un bacio, credo ad una promessa.
Credo, fino a prova contraria.
Proseguo nel mio giro in questa vita senza mettere le mani avanti, senza tutele e senza preconcetti.
Ma.
Ma se mi si porta a dubitare, se mi rendo conto che le parole che mi si offrono sono solo sterili semini sparsi al vento, se socchiudo gli occhi per ripensare a quel che so e che stride con i fatti.
Se.
Io, riprendo la mia campana. E vi permetto di guardarmi come una belva nel serraglio.
E vi guardo, come se foste *altro*.
Comportamenti che non riesco a comprendere sebbene ci provi, a farlo.
Parole date da persone per le quali non nutro stima e che ancora mi fanno vivere una situazione di disagio che - sebbene marginale - è ora importante perché riesce a far tracimare gli argini che innalzo a mia difesa.
Che sì, ho bisogno di difese.
Parole dette da persone per le quali ho affetto e nelle quali credo, ma che a volte si manifestano in misura eccessiva rispetto a quello che evidentemente è il significato che queste persone attribuiscono ai termini.
Significato evidentemente diverso da quello che do io alle parole stesse.
Constatare una differenza così palese fra il mio sentire e il sentire d'altri mi fa camminare sul filo, sull'orlo di un burrone. E scegliere se fare un volo nel vuoto o posarmi contro la roccia fredda non è semplice.
E io mi ritraggo. Implodo.
Mi conservo per me stessa perché so di potermi trattare con i guanti.
Tengo per me il guinzaglio e il collare a strozzo.
In queste mani che sono pronte ad accarezzare e a tergere lacrime e mai a puntare il dito.
Basta parole di stima, basta manifestazioni di affetto. Basta con tutto ciò che può darmi l'illusione di non vivere più in un mondo altro.
Io credo che non vi sia una reale intenzione di ferirmi ma che inevitabilmente questo accada per un unico motivo: io mi fido.
Non dubito, credo nella forza delle parole, credo ad un sorriso, credo ad un bacio, credo ad una promessa.
Credo, fino a prova contraria.
Proseguo nel mio giro in questa vita senza mettere le mani avanti, senza tutele e senza preconcetti.
Ma.
Ma se mi si porta a dubitare, se mi rendo conto che le parole che mi si offrono sono solo sterili semini sparsi al vento, se socchiudo gli occhi per ripensare a quel che so e che stride con i fatti.
Se.
Io, riprendo la mia campana. E vi permetto di guardarmi come una belva nel serraglio.
E vi guardo, come se foste *altro*.
secca.coincisa.sintetica.diretta.difficile commentarti.anche perche' sulla figura dell'equilibrista mi trovi daccordo.e non solo
RispondiElimina... saranno cinque ore che tento di commentare, ma non riesco a trovare le parole che vorrei. E non ti bacio... e ne ti abbraccio... prima che mi picchi oggi :o)
RispondiEliminaS*
RispondiEliminaNon lo farei mai, ma accetto il tuo tono scherzoso.
E' una giornata così, pensieri fastidiosi e pensieri cupi.
E niente che mi strappi un sorriso.
Ma passa.
Mat
E certe volte non sarebbe male avere una rete, quando si tenta il salto nel vuoto.
RispondiEliminaDipende tutto dall'importanza che dai a questi altri, certe volte anche nella simbiosi più completa si può percepire soltanto, un disagio, uno stato d'animo e tante volte proprio la nostra comunicazione pecca di presunzione, forse perchè non abbiamo una gran voglia in quel momento di comunicarne il vero contenuto, forse perchè crediamo di bastarci, forse perchè alle volte siamo occupati così tanto dal me da non capire che c'è anche l'altro, con i suoi problemi e quindi non completamente disposto all'ascolto.
forse non sono differenze del sentire ma semplicemente una discordanza dei tempi.
Ed è qui che entra in ballo l'importanza, l'importanza della condivisione, del contenuto da scambiare con l'altro, sempre che l'altro sia veramente importante e non semplicemente *altro*
si,ma ne va si perde in spontaneita' e passione. un po' come saltare con l'elastico.
RispondiEliminaE' molto importante conoscere i propri limiti. E tu questo lo fai bene.
RispondiEliminaSai che avendo questa tua consapevolezza, hai in mano la chiave per cambiare? Devi "solo" cambiare prospettiva, ricordare immediatamente - ogni volta che hai un momento del genere - da dove esso arriva, ovvero quasi sicuramente dal tuo passato, riconoscendo che non ha motivi reali nel presente per ferirti.
Mi riconosco nel finale che hai scritto: preferisco fidarmi mille volte e essere tradito 999, che non lasciarmi mai essere me stesso.
Perché poter essere sé stessi, almeno con le persone che ami o a cui vuoi bene, è la cosa più bella della condivisione.
Non c'è amore, non c'è amicizia, non c'è rapporto, senza fiducia e senza potersi "lasciare andare". E allora, se non fidarsi vuol dire non avere rapporti, credo che alla fine non ci sia vera scelta...
B*ella
RispondiEliminaSono presuntuosa, spesso, però ho anche la capacità di ammetterlo.
Voglio pensare che sia come dici tu, ovvero che sia solo una discordanza di tempi.
Ma se al mio incedere si propone un'accelerazione poi non mi aspetto una frenata improvvisa. In nessun caso.
E certe cose mi scuotono, e lo sai.
Sai, ho la febbre. Ma non mi dispiace. Un bacio.
Mat
Per questo parlavo al condizionale.
Ma se la rete viene tesa a mia insaputa, se qualcuno a mia insaputa si cura di me...be', non può che farmi piacere.
Wolfghost
I miei limiti sono variabili.
Oggi credo di avere una soglia di sopportazione molto bassa.
Ma conto su me stessa.
Perché mi fido, anche di me.
nsera, segretaria! quanti dubbi ! ah, hai la freve? ullalà, e adesso?e le voyage? e la connessione, la connesione transnazionale va bene?ahahahahaha! :))
RispondiEliminaabbi cura di te! attenzione agli sbalzi di temperatura interna ed esterna!!! :))
RispondiEliminaciao.sono un semivecchio,novizio del mondo di qui.cerco,leggo:vedo tanta inutile schiuma,niente che mi graffi un po' la pelle.invece:le tue ultime cose,sì.il suono delle tue parole mi sembra a volte dissonante, ma i contenuti sono limpidi.mi ritrovo x come sono stato e x come sto.non la tiro in lungo (ma,forse, vorrei...). continuerò a leggerti. cerea,neh.
RispondiEliminaAnonimo.
RispondiEliminaNon sono la segretaria di nessuno.
Detto questo, credevo fosse chiaro quanto io detesti i messaggi non firmati.
Gattobiso
Mi piace la dissonanza, evita il piattume comune.
E dar parola alle sensazioni, mi piace.
E grazie. Io sono piena di graffi.
Piena.
excuse moi, pour le grand qui pro quo!
RispondiEliminaSì.
RispondiEliminaSì.
Però spero di non ritrovarmi a quel punto, uovokiller.
RispondiEliminaE fino ad ora sto riuscendo a lasciare spiragli e a spalancare finestre.