•Ma in tutta quella smania c'era un'insoddisfazione più profonda,
una mancanza,
in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa.
Non conosceva ancora l'amore,
e ogni esperienza, senza quella, che è?
Che vale aver rischiato la vita,
quando ancora della vita non conosci il sapore?•
Sto leggendo Italo Calvino, Il Barone Rampante.
Prima lettura scolastica, così inadatta ad un popolo fanciullo e senza esperienza. Che quando mai si può dire libro d'infanzia, questo.
Cambia la percezione, l'intuizione del particolare. L'accettazione del racconto.
Rileggerlo ora, a mente fanciullescamente adulta, è altra soddisfazione.
Percezione. Intuizione.
Tutto è così diverso quando si ha consapevolezza. Dei propri bisogni, ad esempio. Dell'accettazione degli stessi e delle proprie debolezze.
Una donna fragile. Tanto fragile da essere infrangibile. O quasi.
Questo direi ora di me.
Che vale aver rischiato la vita quando ancora della vita non conosci il sapore?
Ogni singolo frammento di vita ha un sapore particolare, indimenticabile.
Vivere e amare se stessi, prima di tutto. Prendersi in mano e cercare, cercare sempre. Scavare, ferirsi, impuntarsi, soddisfarsi mentre già dentro cresce altro senso di insoddisfazione, di fame e di sete.
Vivere e amare qualcuno. Non tutti. Io non amo tutti. Io non sono per tutti.
Sono selettiva fino al punto d'apparire anche un po' snob.
E scusate se me ne strafotto.
Vivere, e amare qualcuno. E non qualcuno a caso.
Non amare fine a se stesso, perché non ne ho bisogno. Ho da amare me stessa, a tempo perso. E con piacere.
Vivere e amare qualcuno che sia così sottilmente affine, malgrado le apparenze, da non poterne far senza. Averne la sensazione dolorante della presenza in ogni fibra. Vivere e sentirne le dinamiche essenziali e quelle superflue, scavare a mani nude la roccia dell'esteriorità per andare oltre, e oltre.
Avvertirne le parole silenziose, ripetere in un sussurro quelle urlate.
Percepirne la rabbia.
L'essenza. L'esistenza.
*se* questo è Amore, io amo.
una mancanza,
in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa.
Non conosceva ancora l'amore,
e ogni esperienza, senza quella, che è?
Che vale aver rischiato la vita,
quando ancora della vita non conosci il sapore?•
Sto leggendo Italo Calvino, Il Barone Rampante.
Prima lettura scolastica, così inadatta ad un popolo fanciullo e senza esperienza. Che quando mai si può dire libro d'infanzia, questo.
Cambia la percezione, l'intuizione del particolare. L'accettazione del racconto.
Rileggerlo ora, a mente fanciullescamente adulta, è altra soddisfazione.
Percezione. Intuizione.
Tutto è così diverso quando si ha consapevolezza. Dei propri bisogni, ad esempio. Dell'accettazione degli stessi e delle proprie debolezze.
Una donna fragile. Tanto fragile da essere infrangibile. O quasi.
Questo direi ora di me.
Che vale aver rischiato la vita quando ancora della vita non conosci il sapore?
Ogni singolo frammento di vita ha un sapore particolare, indimenticabile.
Vivere e amare se stessi, prima di tutto. Prendersi in mano e cercare, cercare sempre. Scavare, ferirsi, impuntarsi, soddisfarsi mentre già dentro cresce altro senso di insoddisfazione, di fame e di sete.
Vivere e amare qualcuno. Non tutti. Io non amo tutti. Io non sono per tutti.
Sono selettiva fino al punto d'apparire anche un po' snob.
E scusate se me ne strafotto.
Vivere, e amare qualcuno. E non qualcuno a caso.
Non amare fine a se stesso, perché non ne ho bisogno. Ho da amare me stessa, a tempo perso. E con piacere.
Vivere e amare qualcuno che sia così sottilmente affine, malgrado le apparenze, da non poterne far senza. Averne la sensazione dolorante della presenza in ogni fibra. Vivere e sentirne le dinamiche essenziali e quelle superflue, scavare a mani nude la roccia dell'esteriorità per andare oltre, e oltre.
Avvertirne le parole silenziose, ripetere in un sussurro quelle urlate.
Percepirne la rabbia.
L'essenza. L'esistenza.
*se* questo è Amore, io amo.
Il Barone Rampante, come tutti i libri di Calvino, da sempre lo dico (e lo diceva anche la mia Prof.ssa di Lettere alle Superiori) non sono letture d'infanzia... che con la maturità si ha la giusta percezione per poter capire veramente le sue parole... e penso che sì, la nostra sia l'età giusta per capire davvero e non lasciare inosservate la parole di Calvino. Quelle che poi tu hai riportato racchiudono dentro di se mille piccola verità... rischiare... sì... rischiare sempre.
RispondiElimina... e poi, rileggendo il tuo post sorrido... che anche io son vista da sempre come una che se la tira... una un pò snob per come mi relaziono, sia con le donne in amicizia sia con gli uomini in amicizia ed in amore... che dire... chi dice che siamo snob probabilmente s'accontenta di tutto... o meglio... s'accontenta nel credere di amare, anche se in realtà quello che prova nulla ha a che dare con l'amore...
... e grazie infinite per il commento che mi hai lasciato... lo dico qui perchè da me forse sembrerei snob e poco carina nei confronti di chi mi ha commentata ma... sì... sei l'unica che ha capito il senso del mio Blog... e me ne rendo conto, non è facile capire le mie parole... ed io mi incazzo così tanto quando leggo commenti che non centrano nulla... vabbhè... ma questo è un altro discorso... scusa se mi sono dilungata.
Un forte abbraccio M*
E... se questo è digiuno d'amore... Io mi voglio abbuffare. Anche io Amo. E la luna mi è testimone.
RispondiEliminaCalvino è il mio primo amore letterario, dalla fiabe da bambina alla tesi di Laurea..dopo aver capito il senso ultimo...e trovo che la trilogia sia magnifica....nel barone rampante c'è una poesia che va riletta e assaporata piano,
RispondiEliminanotte
E' così profondo ed emotivamente impattante quanto scrivi, che mi riprometto di tornarci su e rileggerlo. Tra apparenze, urla, rabbie esplose ed inesplose, sensi che trascendono la superficie verbale, si fa vera gimkana tra grida,sussurri, silenzi ed emozioni che corrono sul filo di un possibile,tutto e sempre da brivido. Rimango senza fiato di nuovo, davanti a tanta forza e bellezza, in bilico tra insospettate fragilità e salde infrangibilità. Un Calvino scolastico si è fatto buon ispiratore, anche se, sarcastico, Arpino, noto conoscitore delle più profonde latebre dell'animo umano, in vena forse di "affettuosità" letterarie, attribuiva al Nostra la freddezza tipica del ghiacciolo.
RispondiEliminaMeno male che hai chiuso con "se questo è amore,ecc.", perchè se avessi chiuso con "e se questo non è amore",il tutto avrebbe riportato alla mente, dissacratoriamente, la Minnie Minoprio duettante con Bongusto, chiamato a completare il quadretto canterino con "dimmi tu cos'èèèè....." C'è mancato poco, però, a sfiorare cotanto plagio....
RispondiEliminaM'è venuta così, dopo il commento serio.....
excuse me...., good night :-))
Ti posso fare applausi a scena aperta? ho già riletto una volta....E' una modalità scritturale, questa che qui ritrovo, che sa farsi immagine. A me piace sentire il riverbero di parole che sono iconograficamente esplicative di quanto evidentemente non è filtrato,nè può essere filtrato dalla coscienza. Ora, qui abbiamo uno spaccato iconografico davvero molto bello ed esemplare. Non c'è meglio dell'immagine viva,quasi in diynamis,quindi cinematografica, che possa riverberare l'inconscio. La passione amorosa e soprattutto la ricerca amorosa diventano carne e sangue, cioè esperienza, quando sono i fondali dell'Io a farla da padrone assoluto. Immaginarsi, poi, cosa possa diventare la ricerca del "nuovo", dell'"inedito", negli ubertosi campi dell' eros, da parte di un'anima, laddove evidentemente non possa più esserlo il corpo, che ambisca ad una "ri-verginizzazione" quasi prodromica di un'iniziazione, di un bagno iniziatico nell'eros. In tal senso, la ricerca diventa come vera "sintonia fine",non all'ingrosso, personalizzata, al limite dello snobismo, "maleducatamente" strafottente e menefreghista di luoghi comuni e benpensantismi. Credo che queste profonde dinamiche intrapsichiche che esaltano la sessualità e la passionalità della specie umana, al limite della volgare indicibilità ed ineffabilità, abbiano qui trovato compiuta espressione.
RispondiEliminaTerminator
S*
RispondiEliminaSai cosa? A me non interessa neanche essere fraintesa da certe persone.
Non me ne occupo.
E non cancellare niente, dai.
Optigan
Però bisogna sapere sostenerne il peso, dell'Amore.
Bisogna sapere che l'Amore segna.
Inequivocabilmente.
Rouge
Ti ricordo quel che hai scritto da te: come hai conosciuto l'amore?
Questa potrebbe essere una risposta plausibile.
Un bacio.
Terminator
Ti stimolo l'eloquenza, eh:-)
Grazie.
sì.
RispondiEliminami sei mancata.
:)
Bibi
Ma prego, si figuri....Continui pure a sfottere....lei....Veramente, come Vera Icona,ella mi stimola non solo l'eloquio...
RispondiElimina:-) Le dico solo questo: che vorrei essere più partecipe,oggi, della scomparsa di Enzo Biagi ,nonostante la franca ruvidezza d' un certo rapportarmi alla grande figura dello scomparso, ruvidezza peraltro ricambiata dall' illustre giornalista. Il fatto è che la salute mi sta dando qualche preoccupazione non di poco conto. Se dovessi assentarmi pure dal suo blog, sarà soltanto per problemi indipendenti dalla mia volontà e per gli approfonditi accertamenti cui, se le cose dovessero prendere questa piega, ahimè dolorosa in tutti i sensi, e non poco allarmante, non potrei più sottrarmi. Tutto qui. Sapendo che Ella è agnostica, non posso neanche chiederle una prece. L'illustre scomparso lo era pure, come me,d'altronde, modesto,ma arcicritico lettore e telespettatore del primo. So, tuttavia, che in momenti topicamente importanti per la sua salute, anche lui si ritrovò solo, in ambito ospedaliero, con la consolazione d' un qualche Pater Noster riaffiorato inopinatamente alla sua mente ed alle sue labbra.....Eh, la buonanima ne scrisse, se la memoria non m'inganna....Buona giornata a lei!
:-( l'espressione è per la patologia dolorosa,eh....
Terminator
messaggio criptico: un cuore grande, una sensibilità affinata nel crogiuolo della sofferenza delle saltimbancate:mamma mia..... milotto d'asilo,nomen omen, che maturità, la falcetta e martello,mammamia.....BELLA DENTRO E FUORI!!!grandiiii.....smack..... si sente l'umana partecipazione, l'afflato....Umanamente siete esattamente quello che vi si legge in faccia da sempre: si vede....e si sente da un migliotto,milotto, come ve ne importi del prossimo vostro.....mica di me......si taglia a fette....l'affetto....da salumi...
RispondiEliminaSe non hai ancora letto "se una notte d'inverno un viaggiatore" fallo!
RispondiEliminaCalvino è sensazionale...della triade, ho letto "il visconte dimezzato" mi mancano gli altri 2 tra cui proprio il barobe rampante: rimangono letture leggere e divertenti ma preferisco altro di Calvino.
Ciao cara e continua ad amarti.
(")mi prese del costui piacer sì forte,
RispondiEliminache, come vedi, ancor non m'abbandona (")
La M*ia piccola e fragile, consapevole, determinata, cocciuta, snob...(...), intraprendente, sognatrice, curiosa, scaltra, appassionata, impaurita, rattristata, malinconica, suadente, eccentrica, incazzata...innamorata.
Amo tutto di te e non a caso e con piacere.
Bibi
RispondiEliminaNe ero certa!
Poi mi dovrai raccontare come è andata.
Un bacio
Concretezza
Quello non l'ho ancora letto ma non me lo farò mancare.
Fra l'altro, oltre che essere una lettura alta, mi fa anche sorridere.
E questo non è mai male.
B*ella
Ma tu sai tutto, è per questo che mi ami.
E io so tutto, e per questo ti amo.
...grande Calvino!! Lui è fanciullesco nel suo stile narrativo ma no, non è per bambini...
RispondiEliminaL'amore...possiedo una brillante antologìa di poesie d'amore intitolata "Se d'amore si muore, siamo vivi". Più che un titolo, un programma. :-)
Terza passata. Calvino lo vedo più adatto agli adolescenti. Comunque, è un' opinione. Purtroppo, :) mi rincresce dover cogliere l'occasione per annunciare a qualche imbecillotto, fuori della blogosfera,e in vena d'infantilismi,quanto la mia presa in giro ai suoi danni continui e debba continuare: :-) domani,con l'annuire della racchia Falcetta e Martella dia pure l'annuncio, con la dovuta nonchalance, :)), di come l'unghia incarnita da cui,ahilui, era da giorni afflitto il sottoscritto, col normale seguito dei lancinanti e preoccupanti dolori all'allucione,già così ampiamente descritti, sia stata felicemente 'disincagliata' nella stessa serata di oggi,nel corso-precisamente- di un delicato intervento chirurgico,al quale veniva prontamente sottoposto,previa anestesia locale, alla presenza sempre vigile e premurosa dei suoi cari. E' stato comunque disposto, sotto viva pressione del sottoscritto,il suo "dissequestro" domiciliare e la relativa mobilizzazione a far data dalle 24 ore successive, così che già da domani possa tornare all'aperto, per l'adempimento delle consuete attività gestionali,di quelle ludico-sportive nonchè relazionali.
RispondiEliminain fede
Terminator
ps:ho riletto il post, di cui assaporo nuances sempre nuove,quale fonte peraltro d' ispirazione e catalizzazione di processi neurotrasmissivi e mentali di primaria e assoluta importanza ispiratrice. Mi complimento ancora con l'autrice. Che aggiungere?Ad majora ! E' tutto per oggi, buonasera! :)
Ottimo estratto e ottimo commento, mi trovo in gran parte d'accordo con quanto scrivi.
RispondiEliminaSolo qualche nota:
Vorrei mi spiegassi il "Tanto fragile da essere infrangibile"... Che vuoi dire?
Il "cercare" finisce quando capisci che c'è poco da cercare e... tanto da vivere (che poi... non è proprio cosa dice Calvino?). Uno dei miei aforismi preferiti è "L'uomo impiega una vita per capire che non tutto va' capito".
Sul tema "solo dopo aver imparato ad amare sé stessi, si puo' amare veramente qualcun altro", che mi pare di intravvedere nelle tue parole, esprimo sempre le mie riserve: si puo' crescere assieme, se si aspetta di amare sé stessi completamente per amare qualcun altro... allora si potrebbe non amare mai.
Ultima: mi spieghi perché "averne la sensazione DOLORANTE della presenza in ogni fibra"?
Ciao :)
Wolfghost
RispondiEliminaFragile e infrangibile. E' ovviamente una contraddizione in termini usata per figurare che mi sento inspiegabilmente forte nonostante io stessa sappia di rischiare di spezzarmi con niente.
E, vista la conoscenza del rischio, cerco di evitare di farmi del male. O comunque di mettermi nella condizione di farmi ferire.
Ma non sempre mi riesce.
Non ho mai detto di voler conoscere *completamente* me stessa.
Non è possibile.
Amore doloroso.
Mi piace pensare - e dire - che l'Amore sia un male necessario.
E in quanto male inevitabilmente può dare dolore.
Perchè l'amore porta anche esasperazione della sensibilità.
A me, ovviamente.
Buona giornata.
Ogni singolo frammento di vita ha un sapore indimenticabile, vivere qualcuno e non qualcuno a caso. Da sentire quella sensazione dolorante l'essenza della presenza in ogni fibra, l'esisistenza del privilegio di sentirlo. Questo non è a caso... è amore.
RispondiEliminapasso per augurarti Buona giornata
RispondiEliminae lasciare un sorriso x Te
belli i commenti...ma Calvino per gli adolescenti...Calvino è una torre culturale e stilistica...e la cima è assolutamente eletta..
RispondiEliminaBaci
Ragno
RispondiEliminaIl caso, poi, cos'è?
Branzino
ciao! e grazie, ricambio il sorriso.
Rouge
E l'amore?
Amore doloroso è non soltanto Dante delle Rime (e della Vita nova) ma anche già il Cantico, e poi Ovidio e poi Enea Silvio Piccolomini fino almeno a un D'Annunzio minore, però non spregevolissimo. Bel tema, inesauribile.
RispondiEliminapasso x augurarti semplicemente buona giornata
RispondiEliminaNon riesco a concepire l'amore come "un male necessario".
RispondiEliminaInfatti scrivi "E in quanto male inevitabilmente può dare dolore": se davvero pensassi che e' "male", il dolore lo porterebbe sempre e comunque, e per fortuna non e' cosi'.
Diciamo che non e' l'amore il male, piuttosto cio' che gli ruota attorno: i nostri limiti mentali, blocchi, egoismi, paure, dipendenze, aspettative... Quello che vuoi, ma non l'amore :)
"Il grande amore ci fa paura perche' ci mette in una situazione di pericolo, perche' si diventa vulnerabili; si perde la corazza che abbiamo nei confronti del mondo.
Perche' in amore si da tutto, e si puo' perdere, e perdere tutto."
Amiel-Lafayre