le cose che non so
mi perdo nel letto
mi addormento alla rovescia in un sogno che ricordo solo convulso, non un viso non una mano non un bacio anche solo immaginato
e quando mi risveglio cerco almeno un orientamento
e non ne ho
non ho niente intorno, il letto si è espanso fino a diventare immenso, per contenere la mia irruenza
spalliere invisibili per proteggermi dai pericoli che non so, che non ho, che non vedo ma che tango con sensi che mi sono sconosciuti
non mi servono le mani non mi servono gli occhi
è una sospensione atemporale, un'angoscia latente
un silenzio che mi scoppia dentro
attendo
so che esisti, in qualche modo e in qualche luogo
so che esisto sempre, anche quando credo di non esserci per nessuno e di essere ostile
prendo atto di me stessa e di questi due metri per due
io ci sono