qualcosa di rosso
quella platea sicuramente era piena di gente.
il desiderio era vedere scorrere il sangue, nient'altro.
una bestia grande, immensa rispetto ad un uomo esile ma armato.
armato di lame da conficcare fra le scapole di quell'essere chiamato toro, già sfiancato da lance infilate qui e lì da altri uomini, già sanguinante e sofferente.
ma.
ma questa volta, con mia profonda gioia, il sangue scorre anche dall'altra parte.
l'immondo e inumano uomo armato non è riuscito a tirar giù la bestia nonostante le lame.
il toro gli ha trafitto l'inguine con l'unica sua arma possibile.
l'ha sollevato come un fuscello stracciandogli la vena safena e spero anche altro, non riuscendo ad ammazzarlo -a rendergli la pariglia, per stare in argomento- ma sicuramente rendendolo sofferente, sfiancato, sanguinante.
certo, il toro comunque sarà ucciso.
ma mi scappano dalla bocca parole come dieci, cento, mille jose tomas.
e che Navegante, il toro, sia l'ultimo in arena.
olè.