martedì 30 settembre 2008

Senza titolo 271






In fondo questa notte senza sonno mi è piaciuta.


Ho steso pensieri al buio di una piccola lampada azzurra, ho rivisto il film di giorni  trascorsi in bilico fra l'euforia e la gioia, ho assaggiato tutto, di nuovo.
Sa di buono.


Ho provato a cercar(mi) colpe, errori o passi falsi e non ho trovato niente. Non ho che da assolvermi.


Due gattini che coi musetti affranti mi chiedevano di andare al caldo, sotto le coperte; io che quel letto stanotte lo sentivo inospitale e ghiacciato. Pezzi di libro già conosciuto scorsi mentre ancora ho da finirne un altro, caffè e zollette di zucchero di canna succhiate come fossero caramelle. Ogni tanto qualcosa di dolce.


Parole affastellate si confondevano fra sorrisi e occhi lucidi, riflessi di sguardi altrui a riempirmi lo stomaco e i sensi in subbuglio, una constatazione: questa sono io.


sabato 27 settembre 2008

Senza titolo 270




Ma io volevo baci larghi come oceani
    in cui perdermi e affogare,
volevo baci grandi e baci lenti
    come un respiro cosmico,
volevo bagni di baci in cui rilassarmi
    e finalmente imparare i suoi movimenti d'amore








Voglio.
Declinato in ogni tempo e modo.


Desidero.
In ogni tempo e modo.


Posseggo.
In qualche tempo e in qualche modo.


Affogo.
Con il tuo tempo e il tuo modo.


Respiro.
Il tuo tempo e il tuo modo.


Imparo.
Tempo e modo.







mercoledì 24 settembre 2008

Senza titolo 269





Introspection




Che poi ci sono  fatti che succedono così, a caso.

Quando non aspetto niente, quando non cerco niente, quando forse non voglio neanche niente.

O forse quando, semplicemente, sono così arrotolata in me stessa da sembrare una stella filante, quelle che solo soffiando all'interno riesci a svolgere. Quando, arricciata e irta, rimango chiusa mostrando solo spine nascondendo  il ventre morbido.

Così.

In una situazione di calma apparente, piatta, ancorata, di respiro modesto e flebile. Di apnea volontaria.

Succede che distraggo appena l'attenzione da me stessa e sbam! Il vento scardina lucchetti e chiavistelli e non faccio in tempo a recuperare fiato che mi trovo persa in un sorriso di una tenerezza abbacinante, nuotando in un languore morbido e aggressivo che a stento ricordavo d'avere dentro, che a fatica immaginavo di poter meritare.

Eppure ce l'ho qui, fra i denti e nelle mani e addosso.


Guardami.






lunedì 22 settembre 2008

Senza titolo 268






walking around my soul



Vedi, ho lasciato passare questi giorni.

Mi sono persa in pensieri di te, cercando in loro tutto quello che mi aveva dato gioia e regalato sorrisi; tutto quello che mi riempiva dentro all'improvviso lasciandomi con il fiato sospeso e gli occhi sgranati, lucidi.

Pensavo di girarmi intorno fino ad attorcigliarmi, in questi giorni.

Perché io non dimentico niente e anzi mi piace tantissimo ricordare mentre attraversavamo insieme viale Zara -mi tenevi per mano come una bimba- quando mi raccontavi la favola della casa verde -mi parlavi come si parla ad una bambina- e altre parole di tonalità variabile ma sempre pregnanti.

E invece no.

Lentamente, piano, mi sono distesa.

Perché forse -ma non ne sono sicura- ha ragione la Barbarella quando dice che passo al vaglio e sottopongo a confronto. E il confronto è sempre andato a tuo favore.
Ma lo sai.

E ora?
Ho smesso. Insomma per me non avevo mai iniziato (Barbarella non ha ragione, forse).
Comunque rimani sempre quello che mi ha detto, per la prima volta: prendine atto, tu sai fotografare.
E tante altre cose  che mi tengo strette strette.


C'è che mi sto scappando di mano.
Ho di nuovo parole, sorrisi grandi per cose piccole, brividi lievi e farfalle nello stomaco.

Che bello.


venerdì 19 settembre 2008

Senza titolo 267




ma lo sai che fra poco sarà inverno?





me lo diceva anche loris: settembre ha qualcosa che non si sa cosa  sia ma c'è
e capitano cose strane così tanto strane che è inutile che te ne chieda il motivo
o cerchi spiegazione  anche a loris  capitano in  questo periodo e lui ne prende
atto  come  cosa  ineluttabile   come  cosa   bella  ineluttabile  e inspiegabile  e
dalla  quale   tanto  non  si  sfugge  neanche  se  ci si  nasconde  sai ho  tentato
sì ho tentato di nascondermi in questi  tempi per  poter continuare a masticare
quest'amaro che ogni  giorno mi montava in  bocca ma  forse non mi  è riuscito
tanto  bene e devo  essere  stata  scoperta  a  masticare  il niente e a strofinare
i denti pensando di ritrovare  ancora  brandelli  di sapori  andati e forse a mia
insaputa   qualcuno  mi  ha  messo  in   bocca  una  caramella  di un gusto  che
non  conosco  mai  assaggiato mai succhiato sarà forse una caramella magica
una  caramella  magica in cui  riconosco   il sapore  di voglia  buona e rotonda
di  quella  voglia  che si arrotola con la erre e si  perde nelle mattine di pioggia
che si  esalta nella nebbia  e vive  di freddo e non mi lascia il tempo di pensare
a quel   che sto per dire  che già lo  ho detto  e mi  stupisco ma non mi spavento
lo  dicevo a loris: settembre  ha qualcosa  che  non  so cosa  sia  ma so  che c'è








mercoledì 17 settembre 2008

Senza titolo 266






the same old story





è come vivere in un mondo statico

come se a muovermi fossi sempre solo io

e il resto lo facesse per reazione

prova a cogliermi di sorpresa

piuttosto che lasciarti sempre stupire


da me















 


sabato 13 settembre 2008

Senza titolo 265




Ti parlerei, se avessi parole da darti.

Parole piene ma facili, di quelle che scappano dalle labbra schiuse dalla sorpresa.

Ti parlerei se avessi la speranza di sentire da te parole piene.

Ma non ci credo più, forse, e mi dispiace.


E poi ho notato, leggendo chi apprezzo, quanto questo mese sia particolare.

Chi sente la pioggia diversa, chi ha scadenze affettive, chi si cruccia per un cielo cupo perché non ha ancora imparato a vivere di luce propria.



E poi ci sono io. E ci sei tu.



Oggi ho ritrovato la copia della email di prenotazione dell'albergo: come da colloquio telefonico intercorso con il ns. Valentino (cazzo, sembra fatto apposta!) confermiamo n. 1 camera matrimoniale (...) per la notte del 20/09 a nome B/S

Così, tanto per stare serena.

Forse sarebbe stato meglio detestarti. Ma è impossibile. Perché ti ho dentro e ti avrei anche non volendoti -e in effetti non è che ti voglia sempre-
Come stai? Alla grande. Davvero. E va be'.






Vado in terrazza cercando di passare fra le gocce.

Fa fresco e grandina, in questi quindici gradi in meno rispetto a ieri.

Che faccio, tengo chiuso qui dentro o scosto il velo e mostro cosa ho, cosa mi manca?

mercoledì 10 settembre 2008

Senza titolo 264





L'obiettivo è: scoprire da dove veniamo, come veniamo, perché veniamo.

Anche quando, volendo.

Insomma oggi è iniziato LHC: Large Hadron  Collider. Quella cosa CHE NON SI VEDE che fa girare cose CHE NON SI VEDONO sotto terra e che, fra un anno, dovrà iniziare a dare risultati che NON SI VEDRANNO.

Per meglio comprendere: The Large Hadron Collider (LHC) is a gigantic scientific instrument near Geneva, where it spans the border between Switzerland and France about 100 m underground. It is a particle accelerator used by physicists to study the smallest known particles – the fundamental building blocks of all things. It will revolutionise our understanding, from the minuscule world deep within atoms to the vastness of the Universe.


Va be', dettagli. Anche i costi per la comunità internazionale, dettagli.

Rimane il fatto che in questo anello di ventisette chilometri che gira in Svizzera ad un passo da me sono riposte le più incredibili speranze scientifiche e i più grandi timori.

Il buco nero. Io mainellavita riuscirò a capire cosa sia.
E non perché nessuno me lo abbia spiegato  ma proprio perché per me è inesistente.
La materia, l'antimateria.
Proprio non ce la faccio a regalare sinapsi per comprendere cose che in effetti nessuno mi potrà in pratica dimostrare.

A meno che...

A meno che, a forza di far girare i protoni in circolo e farli scontrare l'uno contro l'altro, non si crei questo niente che ingoi tutto: il CERN, i fisici, la Svizzera e anche Torino. Poi, in seconda istanza, l'intero universo.

Allora ci crederò.

Crederò al niente, al vuoto cosmico.

E anche -forse- alle cazzate che di tanto in tanto mi vengono dette.



domenica 7 settembre 2008

Senza titolo 263





»so close to myself«


E poi non so ancora quanto valga la pena chiarire certi fatti.

Sì, in senso generale è sempre utile. Ma troppo spesso chiarire, esporre un concetto rischia di creare maggiori malintesi.

Rischia di ferire.

E forse oggi è successo.

E mi spiace.

Perché  io ho imparato a domare l'emozione che non si vede -quella del dolore che non fa contrarre il volto- e non tengo conto che altri non abbiano la mia stessa capacità -una capacità del cazzo, sia chiaro, ma me la tengo-


E così rimango.

Sospesa.

In silenzio.





venerdì 5 settembre 2008

Senza titolo 262





Fisso ipotetici punti fermi, così fermi che si spostano ogni volta  che distolgo lo sguardo.
Come se non volessero sparire dal mio campo visivo si ripropongono agli occhi.

E ai sensi. Soprattutto.

E' tutto come se.

Come se.

Come. Se.





Ci sono occhi che non percepiscono il movimento rapido.

Occhi come ciechi, abbacinati.

Sguardi inutili, non atti a cogliere l'imprevisto.

Mi ritrovo con me stessa in situazioni analoghe a quelle già vissute, con le medesime contraddizioni trattate con sempre minore indulgenza.

Mi ritrovo a sorridermi con la mano levata, pronta a scudisciare ogni tentennamento.

Accetto che ci sia l'ineluttabile dato da una scelta non di altri, ma solo di una me che si diverta a confondermi. E questo mi fa sorridere.

E guarda, puoi anche provare a cambiarmi.

Ma dubito tu possa riuscirci.

Il patto è: prendere o lasciare.

Ma prima dimmi: cosa vedi, tu, in quel movimento rapido?

lunedì 1 settembre 2008

Senza titolo 261




ricordo perfettamente le parole di un anno fa
e ricordo esattamente lo stato d'animo
e quella sensazione di ansia bella
il calore che mi saliva addosso
il sapore di desiderio
e il sogno
b
i
t
t
e
r