domenica 31 luglio 2011

Senza titolo 436




so far away


 



questo è un momento in cui ho bisogno di andare via

lasciare tutto cio che mi pone limiti temporali e tenere a disposizione personale non frazioni di giornate ma giornate intere, siano esse noiose o ilari, tristi o piene di risate

voglia di non dover rispondere a domande troppo spesso petulanti

tempo di conservare nella apposita sportina quell'aggressività latente che la stanchezza porta a galla e che non posso o non voglio reprimere, ché quando ci sta un vaffanculo fa bene anche a chi lo riceve

 






ho scambiato due parole con una persona (una o più persone in una, non l'ho mai capito, magari è bipolare) con la quale -per ovvi motivi- non parlavo da tempo

emozione ad alzo zero

sono capace di conservare i sapori buoni in qualche anfratto e mi aspettavo, vedendo il suo nome fra la posta, almeno un sussulto

invece no, niente, pensa tu

devi aver fatto un solco troppo profondo fra me e il tuo egoismo perché io sapessi, anche a distanza di tempo, superarlo; rendermene conto mi ha dato anche un brivido di tristezza, della durata di un attimo, fino a che non ho cancellato le tue parole

 







ancora una settimana

cinque giorni da condividere con persone che diventano giorno dopo giorno più difficili da sopportare

certo io non aiuto: non mi scappa un sorriso neanche a morire, il tono lo so da me che è indisponente, l'atteggiamento è quello di un istrice; quando mi impongo un atteggiamento selettivo riesco ad essere avvicinabile ma dura poco

devo andare via

senza niente in mano, senza alcuna certezza

soprattutto senza chi, anche solo per un momento, abbia avuto l'impressione di tenermi in scacco e l'intenzione di far di me una regina sotto assedio



 

martedì 26 luglio 2011

Senza titolo 435



borderline


 



hai voglia di pensare di poter tenere tutto sotto controllo

più o meno: sensazioni, esternazioni, voglia di mandare a fare in culo più o meno esaudita, robe che si accumulano sulla scrivania e sulla donnina di acciaio che fa la guardia in camera, vestita a fine settimana di almeno cinque gonne e altrettante maglie e camicie

una risata di tanto in tanto, telefonate che si sprecano, tizi che dopo dieci giorni di silenzio vengon fuori chiedendoti se sei morta, battute che ogni tanto fanno anche un po' compassione e un riconoscimento implicito che viene proprio quando non te lo aspetti


e poi, quando senti che ce la puoi fare, sai che succede?

il terremoto. va' che culo.

imprevedibile e metaforico.


e allora non ti resta che correre

correre via, di corsa, filare per strada

respirare forte, guardarti intorno, esserci.

esserci, sempre.



 

mercoledì 13 luglio 2011

Senza titolo 434



hate summertime


 



c'è che fa caldo anche se piove

illude quest'acqua, non riuscendo a liberare il respiro dalla coltre bollente che sì, a luglio sarà anche normale, ma a me non piace comunque

e vedo gente ansimante e appiccicaticcia che ancora riesce a sprecare fiato dicendo di amare l'estate
mentre si sventola e si sveste e si deterge con salviette ormai sfatte

non mi piace
non mi piacete
non vi capisco e neanche mi interessa farlo

muoio un po', almeno fino a settembre