il male dentro
sono donne e uomini che non hanno niente se non ciò che hanno addosso
guardo le immagini che scorrono sullo schermo e vedo visi con la medesima espressione di dolore profondo misto a stanchezza e speranza
piccoli bambini avvolti nelle coperte che hanno patito -pur senza avere parole- la stessa sofferenza di un viaggio che non riesco neanche ad immaginare, nel freddo di quelle notti passate in acqua con il solo sollievo di una carezza umida
guardale quelle persone
le vedrai uguali a qualunque altra che ti passa accanto ogni giorno, forse con la pelle un po' più chiara, sì, ma con la stessa angoscia di vita
guardale e pensa che se hanno deciso di affrontare un viaggio tragico per giungere chissà dove è perché la scelta era morire affamati, sparati, straziati e stuprati o morire affogati
e allora hanno scelto la probabilità di sopravvivere lontano da tutto, dalle loro famiglie e dalla loro cultura, di fare il sacrificio di elemosinare qualcosa piuttosto che non avere niente
stanno arrivando qui carichi di speranza rischiando di essere fottuti dalla stessa
clandestini, rifugiati, migranti, pezzenti, delinquenti, negher, chiamali come cazzo vuoi
ma non dimenticare che sono persone
con gli stessi tuoi diritti e con i tuoi sogni
uguali identici
e pensare di risarcire i sogni e i diritti con due soldi
pensare di incartare tutte le speranze in una manciata di euro
chiudere gli occhi davanti a quegli occhi
fa di te un assassino