il vizio del pensiero
pensiero aperto a qualunque soluzione, aperto a te e anche alle tue reazioni.
delle quali, peraltro, me ne strafotto.
non perché non ci tenga: i tuoi pensieri, i tuoi modi, atti e fatti, tutto questo non mi scivola via ma è fonte di riflessione.
pensiero aperto a qualunque soluzione, aperto a te e anche alle tue reazioni.
delle quali, peraltro, me ne strafotto.
non perché non ci tenga: i tuoi pensieri, i tuoi modi, atti e fatti, tutto questo non mi scivola via ma è fonte di riflessione.
noto variazioni di tono e di sostanza, di frequenza e di sorrisi aperti. certo, so che non è facile arginare con una risata la valanga di parole con cui a volte ti sommergo -poche, a dire il vero, ma che hanno l'evidente facoltà di spandersi come macchia d'olio- e che probabilmente ti sei stancato di stare con lo scudo levato.
puoi scegliere la via più facile: mettere fine.
oppure convincerti che anche questo è amore.
o, ancora, prendere atto che questa sono io e che così ero ancor prima di conoscerti.
prendere o lasciare.
amor proprio e presunzione sono ciò che mi fa dire che, comunque, lasciare sarebbe la scelta sbagliata.
non solo per me.
perché se io perdo qualcosa tu perdi quel che io so di avere come valore aggiunto: la franchezza di dire quel che sento, l'onestà di non sbandierare parole a fine propagandistico, l'attenzione a non ferire e la capacità, nonostante la mia irruenza, di non dire niente che non sia pensato e percepito come vero.
mi rincuora il fatto che niente, ora, sia in grado di farmi male.
mi sospendo in bilico fra stanchezza e voglia di fare, fra viaggi brevi e impegni pressanti, fra me e me.
e sì, qualche volta mi sono sentita in colpa anche io.
ma non avevo colpa.
puoi scegliere la via più facile: mettere fine.
oppure convincerti che anche questo è amore.
o, ancora, prendere atto che questa sono io e che così ero ancor prima di conoscerti.
prendere o lasciare.
amor proprio e presunzione sono ciò che mi fa dire che, comunque, lasciare sarebbe la scelta sbagliata.
non solo per me.
perché se io perdo qualcosa tu perdi quel che io so di avere come valore aggiunto: la franchezza di dire quel che sento, l'onestà di non sbandierare parole a fine propagandistico, l'attenzione a non ferire e la capacità, nonostante la mia irruenza, di non dire niente che non sia pensato e percepito come vero.
mi rincuora il fatto che niente, ora, sia in grado di farmi male.
mi sospendo in bilico fra stanchezza e voglia di fare, fra viaggi brevi e impegni pressanti, fra me e me.
e sì, qualche volta mi sono sentita in colpa anche io.
ma non avevo colpa.